Italian Perspectives                                     
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Le votazioni e lo spoglio: due operazioni da riformare , Ragion Politica, 15 aprile 2005

“Ma lasci perdere.  Che cosa sta lì a fare a salvare un voto, una scheda!  Tanto avete perso.  Non ha sentito le ultime notizie?  Se vi va bene salvate due regioni!”  Questa la lezione di vita che ho avuto da un rappresentante di lista che voleva per forza fare annullare un voto per il candidato uscente della presidenza della Regione Piemonte.  L’ennesima dimostrazione di quanto poco democratici siano i “Democratici” di Sinistra e di quanto non solo non sanno perdere, ma non sanno neanche vincere.  Non oso immaginare quanti voti sono stati annullati al centrodestra per la volontà, l’impegno e il sovraffollamento dei rappresentanti di lista che rappresentano le liste dell’Unione.  Non voglio dare del capro espiatorio a chi avrebbe potuto commettere degli eventuali imbrogli o errori durante gli scrutini per i risultati negativi delle elezioni regionali. Ma li metto insieme al resto della mandria di tutti gli altri capri espiatori.

I risultati delle elezioni regionali hanno prodotto una vera sfilata di capri ai quali addossare la colpa:  Una litigiosità generale interna alla Casa della Libertà.  Litigiosità specifiche.  Averla data vinto a Fazio.  Aver fatto fuori Tremonti.  La Mussolini che sbatte la porta all’Alleanza Nazionale e Fini che rifiuta di permetterle di rientrare in Casa dalla finestra.  Un analogo rifiuto da parte dell’UDC di accettare i “nuovi” Democratici Cristiani. Un’astensione di protesta da parte dell’elettorato del centrodestra che avrebbe voluto un governo che si fosse impegnato a compiere le riforme promesse con un vigore più thatcheriano.  Un’altra astensione di protesta per le cose fatte, ma di matrice poco liberale.  Le elezioni amministrative considerate poco importanti dagli elettori del centrodestra. Le elezioni amministrative interpretate come elezioni politiche dal centrosinistra.  E chi più ne ha più ne metta.

Ognuno di questi capri ha la sua piccola quota di responsabilità per il rodere dell’elettorato che ha prodotto i risultati così sfavorevoli.  E da aggiungere, ci sarebbe il modus operandi degli spogli, per il quale il centrodestra dovrebbe precipitarsi a rivoluzionare totalmente la conduzione delle votazioni e degli scrutini, meccanizzandoli.

Quest’anno ho assistito dall’inizio alla fine alla gestione delle elezioni nella mia sezione.  E’ stata un’esperienza davvero rivelatrice.  Sono rimasta impressionata dall’eccessiva burocrazia, dalla confusione generale per quanto riguarda le regole di procedura, dalla differenziazione dello spoglio da sezione a sezione e dalle molteplici possibilità di errori, voluti e non voluti.  Un presidente, un segretario e quattro scrutatori per ogni sezione.  Tutti stremati dalla stanchezza dopo due giorni di vigilanza con orari ad oltranza. Ognuno, naturalmente, con le sue preferenze per i candidati.  Per quanto possano imporsi l’imparzialità, imparziali non sono. 

E provengono soprattutto dall’area del centrosinistra come anche la maggior parte dei rappresentanti di lista.  Essendo in maggioranza collocati come lavoratori dipendenti nel settore pubblico, possono permettersi di dedicare un giorno o due alla gestione delle attività elettorali.  Anzi, farlo torna a vantaggio dei loro conti personali, giacché hanno il diritto ad un giorno retribuito dal datore di lavoro sommato a ciò che ricevono come prestazione per il servizio.  L’elettorato del centrodestra, composto maggiormente da lavoratori autonomi e da liberi professionisti, può permettersi meno di assentarsi dal lavoro per un giorno. 
 
Per non parlare del costo esorbitante sostenuto dallo Stato!  Sei persone per ogni sezione, moltiplicate per il numero di sezioni di ogni scuola di ogni città, di ogni regione su tutto il territorio nazionale! 

Nella mia sezione ho conosciuto uno di Rifondazione Comunista che faceva rappresentante di lista da più di 25 anni!  Occupano la magistratura, le scuole superiori, le università, i mass media e adesso scopro che occupano anche il processo elettorale!  Non dico che la loro preponderanza abbia fatto LA differenza nei risultati, ma non ho dubbi che questo fatto sia un altro capro da aggiungere al branco.



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