Overseas Perspectives 
by S. Giovanna Giacomazzi 


Evviva le irriverenze Adornate al saccente Sartori!   14/3/02

Non osavo tanto attaccare il pregiato politologo con la mia firma ignota.  Ma dopo aver letto i miei propri pensieri riflessi attraverso le penne e parole di illustri firme come Ferdinando Adornato, Piero Ostellino, e Sabino Cassese, mi unisco umilmente al loro coro di dissenso per le sputasentenze Sartoriane in materia di conflitto d’interesse.

Ritengo che il professore abusi della sua fama di politologo e delle sue presunte competenze di cose americane per via della sua cattedra presso una delle più rispettate università del mio Paese, Columbia University, per tirare acqua al suo proprio mulino.  Lui, come tanti personaggi della sinistra italiana, tira in ballo il mio Paese come esempio da imitare solo quando pensa che gli possa far comodo.

Come per esempio coi blind trust.  Lui non può non sapere che paragonare i nostri due Paesi in questa materia e come comparare apples and oranges.  Non prendiamoci in giro credendo che i blind trust da noi risolvano davvero i conflitti d’interesse dei politici americani.  Con questo meccanismo i loro interessi non vengono eliminati ma semplicemente parcheggiati fino alla fine del mandato.  President Bush, Vice President Cheney, and Paul O’Neill hanno tutti e tre interessi in settori energetici e difensivi che, se vogliamo, possono essere considerati ancora più conflittuali di quelli di Berlusconi.

Durante il Palavobis Party hanno detto che “neanche negli Stati Uniti sarebbe permessa un’anomalia come quella italiana.”  No?  E che ne sanno?  Hanno dimenticato la candidatura di Steve Forbes?  Lui non ha vinto la nomina repubblicana, non perché era ricchissimo o perché possiede un impero mediatico mastodontico, o per le sue idee e soluzioni.  Ha perso perché non aveva carisma, non era simpatico, non sembrava il “good old boy” della porta accanto.  Purtroppo, la democrazia è anche fatta di questo, bisogna saper piacere alle masse.  E dove lo mettiamo il nuovo Sindaco di New York Michael Boomberg, miliardario, imprenditore, e media tycoon?

Hanno anche detto che gli americani non avrebbero mai eletto Ted Turner!  Perbacco se non l’avremmo votato!  Tutta colpa di Jane se non l’abbiamo fatto!  Sua moglie, la famosa Fonda, gli ha detto, “Se ti candidi, io ti lascio.”  E così lui non si candidò e lei lo lasciò lo stesso, poveraccio!  Avrebbe potuto benissimo essere il nostro presidente.  Scusate, abbiamo votato Reagan, volete che non siamo capaci di votare un Ted Turner?  Un self-made man, un uomo con una visione, quello che ha creato CNN mentre tutti gli ridevano in faccia, gli davano del matto?  Lui rappresenta il sogno americano, pretendete che lo bocciamo?

Evidentemente anche Berlusconi rappresenta per voi il sogno americano.  È per quello che nonostante la campagna diffamatoria nei suoi confronti, nonostante i cosiddetti conflitti d’interesse, la maggioranza silenziosa italiana lo ha votato.  Ed è per quello che è così odiato dalla sinistra borghese, bieca e bigotta.

I girotondisti, i palavobisti non sono altro che il nuovo nascente partito dei superprottetti.  Possano permettersi di perdere il tempo in piazza perché pigliano lo stipendio lo stesso.  La maggioranza silenziosa, no.  Loro devono alzarsi la mattina e andare a lavorare.  Se no, non c’è la pagnotta, o per quelli che creano lavoro, non c’è pagnotta per quelli che dipendono da loro.  Sono gli italiani che tirano su le maniche, quelli che hanno fatto in modo che l’Italia diventasse la sesta potenza economica mondiale, coloro che hanno votato Berlusconi.  Sono loro che garantiscono il futuro di questo Paese non i garantisti che pensano solo a garantire la loro proprio poltrona.

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