La mia ribellione per e contro il referendum! (Il Pungolo, 17 giugno 2005)
Non avevo alcuna intenzione di andare a votare per il referendum del 12/13 giugno. Non perch la legge 40 mi piace cos com, anzi, ma perch ritenevo largomento troppo complesso per essere messo su 4 schede in forma di 4 domande alle quale rispondere semplicemente con un s o un no. Troppo complesso per me che seguo i dibattiti da mesi, volente o nolente, avendo avuto la mia rassegna stampa preferita su Radio Radicale totalmente sequestrata dallargomento oramai da quasi un anno. Figuriamoci come pare al cittadino medio che ha molto meno tempo per informarsi a dovere.
Non avrei votato come forma di protesta contro Radio Radicale che mi informava 24 ore su 24 ore su ogni aspetto del dibattito, illudendosi che tanta informazione rendava la questione pi semplice, quando invece la verit era il contrario. E tralasciando tutto il resto della politica interna ed estera, cosa imperdonabile per una radio che campa, comunque, con soldi pubblici.
Non avrei votato come forma di protesta contro il referendum stile italiano. Perch esiste solo nella forma abrogativa. Perch pur nella forma abrogativa, labrogazione non abroga un bel niente, giacch dopo il parlamento deve lo stesso legiferare. Non altro che un gran sondaggio pubblico, pagato, per, non da unagenzia di ricerca di mercato, ma coi soldi dei contribuenti!
Ho usato il condizionale per esprimere quello che non avrei fatto prima perch invece sono andata a votare e ho votato quattro s. Non che io abbia votato cos perch mi siano arrivati dal cielo o dalla scienza delle cristalline chiarezze riguardo ai quattro propositi; sono confusa quanto prima. Ma ho deciso di votare per lo stesso motivo per il quale prima non avrei votato: per pura protesta!
Per protesta contro alcune delle menti che pi ammiro, che consideravo illuministi e lampioni di libert. Non protesto perch loro hanno deciso di non votare, ci mancherebbe. Protesto per la perentoriet delle loro proclamazioni.
Giuliano Ferrara che ha condotto la cavalleria della sua crociata con delle piroette di parole e pensieri embrionali come neanche i preti o il Papa si sono permessi di fare.
Oriana Fallaci che con tanti termini e toni esagerati, una strage degli innocenti e i mecenati dei dottor Frankenstein, ha rischiato di sminuire la considerazione per la forza della sua ragione per quanto riguarda altri suoi argomenti.
Per non parlare del mio amico Paolo Guzzanti che, fra le altre cose, ha espresso un concetto irreale. "Infatti linfluenza dellambiente quasi nulla, perch ognuno se stesso da subito e non secondo come e dove verr fatto crescere." Scusami Paolo, ma dopo tutta la tua celebrazione della mia americanit e quella di tua moglie, adesso mi vuoi dire che se io fossi nata, cresciuta e vissuta fino a ieri a Salemi (paese del Trapanese dei miei nonni), anzich nel mio New England, sarei stata uguale a quella che tu conosci?
Se mi fossi astenuta lavrei fatto solo per sintonia con Ruggero Guarini che ha parlato per s senza pretendere di predicare ad altri, scrivendo una celebrazione dei bimbi nati dalla passione carnale, preoccupandosi per i futuri bambini quando scopriranno di non essere nati da un abbraccio amoroso ma da una tresca in provetta e facendomi ridere con la sua battuta sugli impassibili guardoni in camice bianco.
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