Italian Perspectives 
by S. Giovanna Giacomazzi 

Quel "ma".

Quel “ma” di circostanza che in questi giorni accompagna in modo condizionato ogni riconoscimento dello stato d’assedio in cui vive Israele coi terroristi in casa, è lo stesso identico “ma” di quelli che dicevano di provare pietà per le vittime delle Due Torri.  Un “ma” che in verità significa che tanto Israele quanto l’America se li sono cercati i guai di cui sono vittime.  E fa da muro dividendo chi capisce quanto sia alta la posta in gioco per la sopravvivenza della nostra civiltà, da chi invece con il cosiddetto buonismo mette la propria civiltà a repentaglio.  Divide gli italiani fra quelli frequentabili e quelli che con molto male in cuore non si riescono più a considerare amici.  Si riconoscono subito.  Sono quelli che non solo subito dopo l’11 settembre ma anche mesi dopo si dichiaravano “americani,” ritenendo l’aggettivo sinonimo della civiltà occidentale e tutti i valori inerenti ad essa.  Oggi con lo stesso spirito ci tocca dichiararci tutti ebrei e aderire alla mobilitazione pro-Israele proposta da Massimo Teodori e contro il “pacifismo strabico.”

Aprile 2002

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