A colpi di democrazia si può anche distruggere la democrazia. Pare che ciò che preme alla Commissione Europea di Romano Prodi a proposito della Turchia, non siano tanto i problemi di diritti umani, quanto il modo poco democratico con il quale il Paese difende la sua democrazia. Ci sarebbe da chiedere da quale pulpito viene la predica poiché l’istituzione della commissione di democratico ha pressoché poco o nulla.
Questi signori altezzosi vorrebbero dare un colpo di spugna ai colpi di stato, legittimati dall’ispirazione e lungimiranza di Ata Turk, che nel 1920 stabilì che l’esercito fosse il garante dello stato laico. Compito che esso svolse nel 1960, nel 1971 e nel 1980, tutte e tre le volte per calmare le acque delle lotte ideologiche fra estremisti di sinistra e di destra. I militari rimasero al potere per pochissimo, giusto il tempo di placare le piazze ed indire nuove elezioni. Poi di nuovo nel 1997 dopo i numerosi tentativi del Primo Ministro Necmettin Erbakan di adottare una politica di stampo islamico.
Togliessero ai generali il loro potere di garante, sicuramente i governanti islamici farebbero i supermoderati fin quando farebbe loro comodo. Ma poi butterebbero la maschera, e la valanga d’arretramenti non è difficile da immaginare. Ma i “mitra à penser” europei, con tutta la loro incapacità ed insipienza, sarebbero contenti di aver applicato i loro sacrosanti principi democratici alla lettera. Come avrebbero voluto applicarli in Algeria quando il governo laico invalidò le elezioni vinte dai fondamentalisti islamici. Tutta la sinistra europea e una parte del mondo cattolico si misero a strillare, giustificando poi i taglia gola della GIA, tutta colpa dell’oltraggio delle urne. Qualche oltraggio alle urne avvenne anche nel mio Paese (USA) un paio d’anni fa, ma nessuno si mise a tagliare gole.
Bush, Blair, e Berlusconi erano pronti ad aprire da subito il dialogo per i termini d’accesso all’unione per la Turchia, sicuramente senza la pretesa di modificare il ruolo dell’esercito. Ma sembra che per i buonisti europei non sia tollerabile che un esercito faccia da garante della democrazia, che possa compiere colpi di stato a suo piacimento. Invece la storia ci insegna che in un Paese a maggioranza mussulmana, forse non è tollerabile che non lo sia. Vogliamo mettere a repentaglio l’unica storia di successo democratico e laico in tutto il mondo islamico? Solo perché i soldati urtano la sensibilità dei benpensanti signori miopi che governano il nostro continente, non si sa poi con quale titolo o con quale delega?
giogia@giogia.com Ritornare alla lista