L’Opinione delle
Libertà, Edizione 159 del 20-07-2006
Anche se i tassisti sono stati liberati da
Bersani…
di Sandra Giovanna Giacomazzi
E’ vero, ho viaggiato per mezzo mondo e non ho mai trovato un posto dove i taxi costavano di più che in Italia. E’ vero che quando vado a New York prendo un taxi con tanta disinvoltura e in Italia li prendo solo quando è proprio necessario. E’ vero che mi sono sempre lamentata del loro costo esorbitante. Ma… Appunto, ci sono tantissimi “ma”. Intanto non sono i tassisti a stabilire le loro tariffe, ma i Comuni. Come sono i Comuni a decidere di rimandare il pagamento di tutti i buoni che i tassisti raccolgono quando fanno le corse per le persone handicappate. I tassisti, però, hanno già anticipato il tempo del loro lavoro e il costo della benzina per eseguire quelle corse. A Torino è da più di un mese che aspettano il saldo.
In questi giorni ho subito non pochi disagi dovuti alla loro protesta, ma l’ho condivisa lo stesso. Si dice che fanno un servizio pubblico e quindi non hanno il diritto di interromperlo. Ma quando interrompono il servizio degli autobus, non ci si lamenta più di tanto, ci si è abituati, fa parte della più ordinaria amministrazione. Ma quale autista di autobus ha dovuto tirar fuori di tasca sua decine di milioni delle vecchie lire pur di aver un lavoro? Quanti sono personalmente responsabili per la manutenzione del veicolo che guidano, per la sua pulizia e assicurazione?
Non trovo proponibile neanche la soluzione proposta dall’Istituto Bruno Leoni di regalare una licenza ad ogni tassista che ne possiede già una. Solo perché una persona faccia imprenditore di se stesso, non vuol dire che abbia la voglia o la capacità di gestire altre persone, e se volesse invece venderla, chi gliela comprerebbe e a quale prezzo ormai che il danno è fatto? Non vedo una soluzione equa che non sia costosissima. Se il governo vuole “liberalizzare” il mercato dei taxi, dovrebbe prima rimborsare tutti i tassisti che posseggono una licenza al prezzo di mercato del giorno prima che è stato emanato il decreto Bersani. Non so, però, se Padoa-Schioppa riuscirebbe a trovare spazio per una voce simile nel DPEF.
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