Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 239 del 03-11-2007

Federalismo e democrazia

Gli Stati americani sono in gara per le primarie

 di Sandra Giovanna Giacomazzi

E’ dalla primavera scorsa che gli Stati dell’America stanno giocando a “leapfrog”, o “alla cavallina”, per superarsi ed arrivare primi sul calendario dell’appuntamento per le elezioni primarie. Salvo ulteriori imprevisti, per la prima volta nella storia delle primarie americane, la gara per la presidenza dovrebbe cominciare subito dopo capodanno.

 Tradizionalmente New Hampshire e Iowa hanno sempre collaborato per proteggere il loro status di “primi a votare”, con l’appoggio dei partiti nazionali e dei candidati presidenziali che gareggiano per i loro voti. Ma ad ogni ciclo presidenziale monta la pressione degli altri Stati che vorrebbero anche loro attirare l’attenzione dei candidati. Tuttavia, non è solo la tradizione, ma anche la legge che detta che il New Hampshire sia il primo Stato a condurre le sue primarie e che l’Iowa svolga le sue “caucuses” otto giorni prima. In passato si sono sempre svolte a febbraio o a marzo dell’anno elettorale. Nelle elezioni del 2000, per esempio, c’erano solo 10 primarie prima dell’inizio di marzo. Ma la legge non detta la data ed è di questa lacuna che gli altri Stati stanno approfittando per far valere la loro volontà di essere primi per contare di più, creando un caos inedito nella stesura del calendario.

A fine aprile, la Florida ha annunciato che aveva intenzione di svolgere le sue il 29 gennaio, il che costringeva il New Hampshire ad anticipare ulteriormente la sua data al 22 e con sé anche le “caucuses” dell’Iowa sempre otto giorni prima. Poi in agosto, il South Carolina ha dichiarato che avrebbe preteso di mantenere la sua posizione di “primo Stato a votare nel Sud” saltando la Florida e fissando la sua data al 19 gennaio, obbligando il New Hampshire a ripensare di nuovo la sua e scatenando una reazione a catena negli altri Stati. A fine agosto, il Michigan ha annunciato che la sua data sarebbe il 15 gennaio. Dato che non si poteva pensare di svolgere le primarie durante le festività natalizie si prevedeva di doverle svolgere prima: all’inizio o metà dicembre. Ma neanche quella era una soluzione ideale. Si sa bene quanto lo stress aumenti con l’avvicinarsi delle festività!

Quindi il New Hampshire aveva deciso di non decidere, adottando un approccio “wait and see”, aspettando di vedere quali misure punitive avrebbero adottato i partiti nazionali verso gli Stati indisciplinati. Ma quando il verdetto è arrivato (i comitati nazionali avevano deciso di togliere delegati agli Stati ribelli durante i Congressi finali) agli Stati grandi non poteva importare di meno. I Congressi (Conventions), che avvengono nella tarda estate, sono oramai una pura formalità. Quest’anno, nonostante il fatto che gli altri Stati andranno avanti con le loro primarie fino al mese di giugno, molti pensano che si saprà già chi saranno i due candidati prescelti il 5 febbraio, soprannominato Super Duper Tuesday o anche Tsunami Tuesday, quando andranno al voto ben 22 Stati in una giornata.

La settimana scorsa l’Iowa ha annunciato che era disposto a programmare le sue “caucuses” il 3 di gennaio, appena in tempo per smaltire le sbronze dei brindisi! Il più grande giornale del New Hampshire, “The Union Leader”, ha suggerito che la mossa dell’Iowa dava lo spazio al New Hampshire di programmare le sue per l’otto di gennaio. Se sarà così o no, William Gardner, il Segretario di Stato, non è disposto a dirlo. Secondo lui, i residenti del New Hampshire sono abituati ad essere chiamati alle urne all’ultimo momento e lui non ha intenzione di dare l’occasione agli Stati indisciplinati di fare un altro “leap” di sorpasso.


Editors interested in subscribing to this syndicated column may request information by sending an e-mail to:

giogia@giogia.com                             Ritornare alla lista