Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 243 del 08-11-2007

Scalfari e Amato lo leggano

Si consiglia Hobbes

 di Sandra Giovanna Giacomazzi

“Nessuno di noi poteva prevedere che la slavina diventasse valanga, che il torrentello si trasformasse in un fiume di centinaia di migliaia e poi di milioni di persone, intere popolazioni in movimento all'interno stesso dell'Europa”. Sono queste le parole di “verità” pronunciate dal ministro Giuliano Amato “con lodevole onestà”, secondo il giudizio di Eugenio Scalfari.

 Hanno ragione entrambi su una cosa sola: il “nessuno di noi”, ma solo se parlano, appunto, per se stessi: nessuno di loro. Perché noi invece l’abbiamo previsto, eccome! L’abbiamo previsto e l’abbiamo anche scritto fin dal 1989, quando i residenti di Berlino Est hanno attraversato Checkpoint Charlie e poi il muro con tanta gioia sui loro visi. Abbiamo condiviso quella gioia, ma abbiamo anche intuito che quella parata di gente sarebbe stata solo l’inizio. Ed è per questo che abbiamo detto e scritto che non era il caso di avallare gli accordi Schengen, che urgevano prudenza e regole. Che per non rischiare il nostro benessere e equilibrio, dovevamo investire noi in modo da aiutarli ad accelerare i tempi di ricupero per portare il benessere da loro. Abbiamo persino usato le stesse metafore della slavina che diventa valanga, del ruscello che diventa fiumone, tanto ci pareva palese già allora.

Ma anche se Amato non ha avuto quest’intuito, non ci può dire di non aver notato ciò che è successo nel frattempo. Quante centinaia di migliaia di persone hanno varcato le frontiere dell’Est, e, seguendo il loro precedente, quante altre sono sbarcate sulle nostre coste dalle altre sponde del mar Mediterraneo. Non ha notato che le isole pedonali nelle nostre città sono diventate “non certo pedonabili” per quanto sono tappezzate di merci vendute dagli immigrati, a scapito dei commercianti ai quali fanno una concorrenza sleale visto che non pagano né affitto, né licenze, né tasse? Non conosce le statistiche sugli scippi, sulle ville svaligiate, sulle donne violentate, sulle percentuali di detenuti stranieri indultati? Ma vive nella stessa Italia dove viviamo tutti noi? La Bossi-Fini a che cosa doveva servire, secondo lui, era fatta per essere brutti cattivi, visto che lui è tanto bravo e buonista?

Vuole difendersi dicendo che con quell’uscita si riferiva solo a quest’ultima ondata di Rom che hanno potuto entrare in Italia grazie all’ingresso della Romania e della Bulgaria nell’Unione Europea? Gli sarebbe bastato ascoltare l’allarme lanciato dalla Caritas che ammoniva “Prepariamoci ad accogliere un’ondata di 60 mila arrivi, perché la situazione economica in Romania è veramente disastrosa”. Se preferiva una fonte più laica poteva rivolgersi all’Istituto di Studi sulla Multietnicità con le sue stime ben superiori. Basandosi su dati riguardanti la disoccupazione romena e il numero di giovani che stavano per entrare in età lavorativa, il Professor Giancarlo Blandiardo dell’Università di Milano aveva previsto 105 mila nuovi arrivi all’anno.

 Tutto ciò ci fa domandare se Amato ha capito che il dicastero che lui comanda è il Ministero degli Interni e che per “Interni” si intende “Casa Italia” non gli interni dei palazzi del potere. Thomas Hobbes scrisse nel suo “Il Leviatano” che la gente è disposta a sottomettersi ad uno Stato, rinunciando ad alcune delle sue libertà, in cambio della sicurezza: il contratto sociale per non vivere in uno “stato di natura” dove regna la legge della giungla. Se lo stato non è in grado di offrire la sicurezza ai suoi cittadini manca la sua stessa “raison d’être”.


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