Italian
Perspectives
by Sandra Giovanna
Giacomazzi
L’Opinione
delle Libertà, Edizione 140 del 08-07-2008
Visti dagli Usa
Sexygate, Bill
Clinton fu tartassato come Berlusconi
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Eccoci di nuovo a tirare in ballo gli Stati Uniti, un
vizio consueto
della sinistra: fare paragoni a sproposito per difendere i propri
propositi.
Questa volta si trattava di fare un parallelismo fra il Sexygate di
Clinton e
il caso “analogo” che sperano scoppi sulla stampa italiana. Un’intera
settimana, continuata anche durante il weekend, di chiacchiere e
scritti sulla
pretesa relazione fra l’ex Presidente degli Stati Uniti e il Presidente
del
Consiglio Silvio Berlusconi, e fra Monica Lewinsky e Mara Carfagna. Il
paragone
non regge. Con Clinton, si è arrivati ad uno “hearing”
preliminare non
attraverso registrazioni telefoniche promosse dai giudici, che, per un
eccessivo rispetto per la privacy riescono con difficoltà ad
ordinarle persino
quando si tratta di minaccia terroristica. La causa furono le
registrazioni
private eseguite da una “amica” di Monica Lewinsky, quando la stagista
le
raccontava le sue pene d’amore. L’ex impiegata della Casa Bianca, che
nutriva
un forte rancore per i Clinton perché fu estromessa grazie allo
spoil system,
sognava vendetta. Monica è stata sua vittima quanto Bill. E Bill
ha subito il
processo per aver dichiarato il falso, quando, invece di rispondere
“Non sono
affari vostri”, ha risposto “Non ho mai avuto un rapporto con quella
donna”.
Quindi i confronti che la sinistra pretende di fare non reggono.
Certo, sia
Bill che Silvio hanno subito una persecuzione simile. Da quando Clinton
arrivò
alla Casa Bianca, i Repubblicani cercarono con ogni mezzo di
estrometterlo,
scavando dappertutto cercando scandali di qualsiasi genere: immobiliari
(Whitewatergate), viaggi (Travelgate) e poi Monica (Sexygate). Non
stiamo qui
ad elencare tutti i processi subiti da Silvio. I Repubblicani non
riuscivano a
digerire che un giovane governatore uscito dall’Arkansas riuscisse ad
estorcere
a Bush senior il suo secondo mandato. Per la sinistra italiana è
impossibile
perdonare a Silvio il fatto di essere uscito anche lui dal “nulla”,
polticamente parlando, distruggendo la famosa “macchina da guerra” di
Occhetto,
pronta di prendere il potere dopo 50 anni di democrazia bloccata. Last,
but not
least, c’è la loro instancabile passione politica e per il
lavoro, anche quando
significa fare le notte in bianco per risolvere qualche problema.
Ultimamente,
Bill, poverino, dopo tutti i suoi by-pass, non brilla più come
quello di una
volta. Ma l’instancabile Silvio, per quanto riguarda il suo tasso
energetico,
non smette mai di stupirci.
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