L’Opinione delle Libertà, Edizione 111 del 04-06-2008
Stati Uniti
Se le primarie
finiscono senza vincitore
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Domenica si sono
svolte le primarie il Puerto Rico e la senatrice di New York, Hillary
Clinton,
ha ottenuto una vittoria schiacciante, proprio come previsto dai
sondaggi. Ha
avuto circa il 70% dei voti: 39 dei 55 delegati disponibili, anche se i
media
non hanno fatto altro che sminuire l’importanza di questa vittoria.
Ieri,
invece, si sono svolte le ultime due primarie negli stati del South
Dakota e
Montana. Alla chiusura della nostra redazione le votazioni erano ancora
in
corso ma era prevista una vittoria moderata per il senatore
dell’Illinois,
Barack Obama, in entrambi gli stati. Quindi coi pochi delegati in
ballo, 15 per
il South Dakota e 16 per il Montana. E’ dunque difficile che Obama
riesca a
raggiungere il numero magico di 2118 delegati, anche se tutti i media
lo danno
per vincente da un pezzo, parlando come se la partita fosse già
finita. È
troppo scontata la vittoria di Obama, sottostimata la tenacia di
Hillary e poco
capita la rabbia che hanno provocato le decisioni prese sabato scorso
dalla
“Rules and ByLaws Committee” (la commissione regolatoria) del Partito
Democratico fra i sostenitori della Clinton.
Il nuovo numero “magico” che rappresenta il totale dei delegati
necessari per
vincere la nomination è cambiato perché sabato la
commissione ha deciso di
permettere a tutti i delegati della Florida e del Michigan di
partecipare alla
Convention, ma lasciando che ogni delegato conti per metà voto.
Dovevano essere
esclusi del tutto come punizione per aver anticipato il loro turno
nelle
primarie rispetto alla calendarizzazione imposta dal Comitato
nazionale. La
campagna della Clinton avrebbe voluto che fossero inclusi e contati in
pieno,
quindi per lei è stata una mezza vittoria. Ma ciò che ha
mandato in bestia la
Clinton e i suoi sostenitori è che per il Michigan si è
deciso di regalare una
parte dei delegati a Barack Obama, anche se nessuno aveva votato per
lui in quello
stato perché aveva tolto il suo nome dalla scheda. Come se ne
non bastasse,
hanno anche tolto quattro delegati che Clinton aveva guadagnato con il
voto,
assegnandoli ad Obama. Il consulente in capo della campagna di Clinton,
Harold
Ickes, era fuori di sé, parlando di una situazione inedita, un
oltraggio alla
democrazia, pirateria e dirottamento dei voti.
Dunque anche se
Barack Obama dovesse arrivare al numero necessario è molto
probabile che
Clinton farebbe appello. Hillary continua a sostenere di avere avuto il
voto
popolare. Probabilmente ha ragione. Il problema è che non
c’è modo di saperlo.
Negli stati che fanno i “caucuses”, dove ha vinto quasi sempre Obama,
non viene
comunicato il numero dei votanti ma solo le percentuali, ma si sa che
ai caucuses
partecipano meno persone che alle primarie.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista