Se Clinton… (Sull’Opinione, 22 marzo 2003)
Dicono che la storia non si fa coi “se”, ma visto che i “se” si mettono in tanti a direle, mi permetterò di aggiungerne un paio dei miei. L’altro giorno la “guai a chi me la tocca Oriana Fallaci” ne ha pronunciato uno nei confronti del “guai a chi me lo tocca Bill Clinton”: “Se Clinton avesse speso meno tempo con le ragazze prosperose, se avesse usato in modo più responsabile la Stanza Ovale, forse l’11 settembre non sarebbe avvenuto.”
Mi dispiace, Oriana, ma se Clinton faceva quel poco che ha fatto con quella ragazza nell’Oval Office, anziché allontanarsi in qualche albergo di lusso, è perché era troppo impegnato a fare il Presidente per permettersi un’amante come si deve. Se mai, bisognerebbe imputare i Repubblicani per aver cercato in ogni modo di distrarre Clinton dal suo lavoro tentando di incastrarlo in ogni modo da quando ha messo piede nella Casa Bianca. Quando non ha funzionato con Whitewater, hanno provato con Travelgate, e quando Travelgate ha fallito, hanno inventato Sexgate.
Il “se” nei confronti di Clinton è invece un altro. Se Clinton non avesse vinto le elezioni la prima volta, credo che ci saremmo disfatti di Saddam Hussein molto prima, perché dubito che Bush Padre avrebbe permesso al Presidente iracheno di prendersi beffa di lui e di 16 risoluzioni dell’ONU.
L’altro mio “se” invece riguarda Bush Figlio e il Vice di Clinton. Se Gore avesse vinto le elezioni, penso che questa guerra sarebbe già alle nostre spalle magari con una democrazia già in fase di avviamento. E non solo perché il resto del mondo sarebbe stato meno contro e avrebbe avuto meno sospetto sul petrolio come fattore stimolante, ma perché non avrebbe dovuto sprecare tanto tempo prezioso in sforzi diplomatici per provare il suo non guerrafondaismo.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista