La resa preventiva dei pacifisti (Sull’Opinione, 25 febbraio 2003)
Le dimostrazioni per la pace “senza se né ma” rappresentano la resa preventiva dell’Europa all’Islam. Una resa incondizionata e spregevole. Come ha scritto Ida Magli all’indomani delle manifestazioni mondiali: È una catastrofe di portata storica che avrà conseguenze fatali. È dal 1979 che alcuni di noi lo vanno dicendo. Ci siamo illusi che dopo l'11 settembre il mondo avesse finalmente capito. Invece ha solo capito di avere paura di quei pochi (USA, Gran Bretagna e Israele) che non vorrebbero arrendersi alla barbarie. Quando i cari pacifisti si saranno svegliati sotto la sharia sarà già troppo tardi. L’unica consolazione che mi resta è che quei 55 milioni d’italiani che non erano in piazza, si sentono, invece, rappresentati dai 200 radicali che si sono dati di nuovo appuntamento a Rivotorto d’Assisi, al cimitero Anglo-Americano per ricordare chi sono quelli che sono sempre disposti a sacrificare la propria vita per la libertà altrui, anche quella dei pacifisti.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista