Italian Perspectives                                                
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

It takes one to know one.  ( Il Pungolo, 31 ottobre 2003)

It takes one to know one.  Per riconoscere uno devi essere uno.  Così dicevamo all’asilo, quando non avevamo ancora fatto qualche corso di psicologia all’università che ci ha fornito il termine tecnico della “proiezione” negli altri dei propri difetti. 

“It takes one to know one.”  Così direi a coloro che hanno avuto il cattivo gusto e la faccia tosta di accusare il governo di aver agito per effetto mediatico, scegliendo di arrestare i sei presunti terroristi nello stesso giorno dello sciopero generale.  Così dicono. Che hanno fatto così per rubare loro i titoli in prima pagina e le aperture dei telegiornali!  Già, anticipavano o posticipavano di qualche giorno gli arresti rischiando di fare fallire la missione giusto per fregar loro i palcoscenici mediatici.  Loro sì, invece che hanno adoperato per un effetto mediatico, non badando né alla reputazione dell’istituzione del premier né alla figura che faceva l’Italia sul teatro internazionale, quel famoso giorno a Napoli nel maggio del 1994, quando non hanno potuto rischiare che il premier scappasse in chi sa quale Paese, consegnandogli un avviso di garanzia nel bel mezzo di un convegno internazionale sulla criminalità organizzata.  Quello, sì, che è stato un bel upstaging mediatico che portò poi alla caduta del governo! 

Ma poi, che bisogno avrebbe il governo di fare tutto ciò se Berlusconi ha il monopolio su l’intero sistema mediatico italiano?



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