Italian Perspectives                                                                 
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 80 del 12-04-2006

Prodi nostro che stai con Mieli…

di Sandra Giovanna Giacomazzi

Finché erano loro a scrivere e mandare i messaggini antiberlusconiani, tutto andava bene, anzi, benissimo. Ricordate la quantità di cattiveria contro il Cavaliere nei messaggini mandati in giro dalla sinistra per le elezioni europee e le regionali, accusandolo di ogni nefandezza sino all’essere un mafioso? Anche quelli più innocenti erano più offensivi di quelli che hanno girato in questi giorni prendendo di mira Prodi. Ne citiamo solo un paio.

Il primo: “PresDelCons - Il 12 e il 13 dalle 7 alle 22 non votatemi. Sono basso, bugiardo, mi sono rifatto ma non piaccio più. Voglio andare a casa. Aiutatemi”. Il secondo: “PresDelCons - Il 12 ed il 13 dalle 7 alle 22 non votatemi. Mi sono fatto la Gasparri, la Cirami, aggiustato i processi. Ora sono a posto!”

Per non parlare di quello girato dal segretario dell’Anm per raccogliere fondi per comprare un nuovo treppiede a colui che aveva tirato il suo in testa al nostro Premier. In confronto, i messaggi girati dai tifosi del centrodestra sono signorili, pur captando la verità indicibile o inascoltabile per le orecchie della sinistra. Come la seguente simpatica para-preghiera: “Prodi nostro che stai con Mieli, sia De Benedetti il tuo nome, sia Fiat la tua volontà, come in Sme così in Serbia. Dacci oggi la nostra tassa quotidiana, e rimetti su di noi il debito pubblico, come con noi già facesti assieme ai tuoi predecessori. Non ci indurre nell’Unione, ma liberaci dal tuo male. Amen.”

L’unico un po’ cattivello, ma neanche tanto, era quello del funerale: “Le vedove di Prodi, D’Alema e Bertinotti si incontrano al funerale di Fassino … Non mi ricordo più come finisce la barzelletta, ma l’inizio mi sembra ottimo!” Non è la nostra natura essere perfidi, ma visto che ogni tanto ci accusano, approfittiamo di Dante per esserlo parafrasandolo: Ahi, Prodi, vituperio delle genti, della bell’Unione là, dove il bel no sona… Ahi, Prodiani, uomini diversi, d’ogne costume e pien’ d’ogni magagna, perché non siete voi del mondo spersi?


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