L’Opinione delle Libertà, Edizione 43 del 28-02-2006
La primavera prodiana
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Il Professore vorrebbe che con il 10 aprile finisca “un inverno di cinque anni”. Strano perché a noi sembravano cinque anni di “autunno caldo” da piena estate, grazie a una smodata e inedita campagna di scioperi senza riguardo né per le stagioni né per il bene del Paese. In una primavera prodiana non riusciamo ad immaginare né primule né altri fiori, se non lui nelle vesti della primula rossa che si fa prezioso evadendo i dibattiti. Una primavera prodiana assomiglierebbe piuttosto ad una praghiana, coi carri armati coperti di crisantemi nel segno della morte che il centrosinistra vorrebbe far fare ai pur timorosi germogli di riforme del governo Berlusconi. Meglio che le riforme sboccino, si moltiplichino e diano il frutto di una gran vendemmia da raccogliere fra altri cinque anni.
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