Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 78 del 22-04-2008

Dollari e primarie

Obama è finanziato il doppio e spende il triplo della Clinton

 di Sandra Giovanna Giacomazzi

Quanto conta il denaro nella campagna elettorale americana? Nel mese di marzo la campagna della senatrice di New York, Hillary Clinton, ha raccolto 20 milioni di dollari, una bella cifra, la seconda mensile più alta della sua campagna fino ad ora. Se ne potrebbe andare orgogliosa e soddisfatta, se non fosse per il fatto che il suo rivale, il senatore dell’Illinois, Barack Obama, ha raccolto esattamente il doppio: 40 milioni di dollari da 440.000 donatori diversi, 218.000 dei quali persone che donavano per la prima volta. La somma media delle donazioni: 96 dollari. Questi i calcoli delle entrate, ma quelli delle uscite sono ugualmente sbalorditivi.

 Nell’ultimo mese Obama ha speso 2 milioni di dollari ogni settimana solo nello stato della Pennsylvania dove si svolgono le primarie oggi, più di quanto sia mai stato speso per una campagna elettorale in quello stato. Nello stesso periodo in tutta la nazione Obama ha speso 60 milioni di dollari in pubblicità televisiva, anche quello un record di tutti i tempi. Solo nello stato della Pennsylvania, Obama sta spendendo tre volte tanto rispetto alla Clinton in pubblicità televisiva e con buone ragioni. Se riuscisse a strapparle la vittoria di questo stato, è probabile che la Clinton decida di ritirarsi. Invece, se vince la Clinton, è probabile che la gara vada avanti fino alla Convention democratica.

Secondo un portavoce della campagna della Clinton, spendere più soldi non vuol dire vincere; difende il suo ragionamento elencando i luoghi dove Obama ha perso nonostante il fatto che avesse speso il doppio, come, per esempio, nell’Ohio e nel Texas. La Clinton afferma di non essere preoccupata per la discrepanza fra la sua raccolta fondi e quella del suo rivale, di essere in gara per vincere e di avere le risorse per farlo. Però nei sondaggi che riguardano la Pennsylvania, fino a poche settimane fa, la Clinton aveva un vantaggio a due cifre su Obama. Ma tre settimane fa quel vantaggio era sceso a 8 punti e la settimana scorsa era a 3 punti. Quindi, forse, il denaro sta contando più di quanto lei pensasse.

Nello stesso periodo, il candidato repubblicano John McCain ha raccolto “solo” 15 milioni di dollari, ma ormai non deve combattere altri pretendenti nel suo partito. E, secondo il suo ex rivale Mitt Romney, “Il Senatore McCain ha provato meglio di chiunque altro che la quantità di denaro non è la cosa essenziale in questa gara”. Si riferiva, naturalmente con autoironia, alla quantità di denaro proprio che aveva speso contro il suo rivale squattrinato, che allora era dato per sepolto! “La cosa più divertente è vedere come i Democratici stiano raccogliendo tutti questi soldi, e spendendoli, poi, per convincerci che l’altro candidato democratico non sia ‘electable’. Francamente sono d’accordo con entrambi! Nessuno dei due è eleggibile!”. Quando gli è stato chiesto come McCain farà, però, a competere contro un candidato democratico senza avere i mezzi per farlo, Romney ha risposto che, una volta aperta la campagna nazionale, McCain avrà tutti i soldi che gli occorrono dai Repubblicani di tutto il Paese.

Non c’è niente da dire, c’è ancora molto entusiasmo e tanta gente ancora disposta a staccare un assegno per la campagna elettorale nonostante il calo del dollaro, il prezzo del petrolio alle stelle, l’indice di disoccupazione in aumento, i mutui che la gente non riesce a pagare e tanto parlare di recessione.


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