Italian Perspectives 
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 288 del 21-12-2005

Il leader libico Gheddafi ha rivelato di possedere armi nucleari. Sotto il naso dell’Agenzia per l’energia atomica

Premiati gli sforzi inutili dell’Aiea, un Nobel all’inutilità politically correct

di Sandra Giovanna Giacomazzi

La recente assegnazione del premio Nobel per la pace all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), che fa parte delle Nazioni Unite, ha messo la stessa agenzia in prima linea e sulle prime pagine dei giornali mondiali. Si stima che le armi nucleari negli arsenali conosciuti del mondo siano 27.000. Il lavoro dell’Aiea è quello di impedire che questo numero aumenti e che nuove armi appaiano in luoghi inaspettati e in mani pericolose. L’attività dell’agenzia è divisa fra il lavoro di un agente investigativo e quello di un controllore fiscale. Da un lato fa ispezioni per controllare la presenza di isotopi e dall’altro controlla i conti dei materiali comprati.

L’agenzia ha due compiti principali: diffondere l’utilizzo della tecnologia atomica per motivi pacifici, e prevenire che quella tecnologia sia usata per produrre armi. Questo non è l’unico equilibrio paradossale che l’agenzia deve bilanciare. Deve fare i conti con il fatto che nessun Paese è obbligato a dichiarare tutto ciò che possiede. Per esempio, è da molto tempo che l’agenzia conduce ispezioni in India e in Pakistan. Ma mentre l’agenzia fa ispezioni nei siti dichiarati, entrambi producono armi atomiche in siti occulti. E’ come se la polizia andasse in casa di sospetti spacciatori i quali permetteranno di far ispezionare il salotto e la camera da letto, ma non la cucina o la cantina. E’ in questo modo che sono fallite le ispezioni dell’Aiea in Iraq prima degli anni Novanta.

Recentemente il leader libico Gheddafi ha sorpreso la comunità internazionale quando ha rivelato di possedere armi nucleari. Poi ha dato al mondo un gran sollievo annunciando che le avrebbe smantellate. Secondo Gheddafi, l’Aiea non ha mai potuto impedire che il suo Paese inseguisse un programma nucleare come non può impedire che qualunque Paese ne insegua uno se desidera farlo. Ha anche dichiarato che tutte le volte che l’agenzia ha scoperto che un Paese possedeva una bomba atomica, non è mai riuscita a togliergliela. Gheddafi non sarà il testimone più attendibile, ma i fatti gli danno ragione.

Prendiamo il caso della Corea del Nord. Nel 1992, grazie ad una segnalazione degli Stati Uniti, l’agenzia ha scoperto che i nordcoreani si stavano dando da fare per procurarsi il necessario per costruire armi atomiche. Nel frattempo, nonostante le ispezioni dell’Aiea, si sono procurati tutto il plutonio, il know-how e l’infrastruttura occorrenti, e dal 2002 non permettono più le ispezioni. Quindi non sappiamo a che punto siano, ma persino l’Aiea non crede che siano rimasti lì a girare i pollici.

Ogni anno la commissione norvegese assegna il premio Nobel con motivazioni diverse. Ogni assegnazione viene data o per il successo conseguito per la realizzazione della pace o, quando manca questo successo, per lo sforzo impiegato per raggiungerlo. Quest’anno è prevalso la premiazione per lo sforzo. Chi critica la scelta dei signori di Oslo afferma che lo sforzo dell’Aiea è segnato da una continua inefficienza che potrebbe essere fatale per la stessa pace.


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