Italian Perspectives                                 
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Il trionfo del pensiero unico  (Sull’Opinione, 7 marzo 2003)

Da alcune settimane circola una lettera via e-mail e sui siti pacifisti, una lettera di un autoproclamato vescovo di una chiesa cattolica ad hoc ed ad persona.  La lettera è indirizzato al presidente degli Stati Uniti implorandolo di confessare la verità:  cioè che i governi degli Stati Uniti non hanno mai propagandato la democrazia nel mondo, ma sono sempre stati sostenitori di ogni nefandezza, appoggiando dittature, vendendo i popoli come preda alle multinazionali sfruttatrici, e più ne ha più ne metta di ogni critica irreale e terzomondista che si sia mai sentita.  Così quando per l’ennesima volta mi è capitato questo documento indegno, mandatomi questa volta da un’amica cattolica che non sento da molto tempo, ho pensato di mandarle un’altra lettera appena ricevuta che appunto denunciava la falsa identità del presupposto vescovo.

Poiché la mia amica nel mandare quella lettera a me, mi ha messo in una lista con tante altre persone, ho pensato che fosse opportuno informare anche loro della falsa identità di chi screditava in modo sommario ogni opera e aspirazione del mio Paese.  Proprio in quei stessi giorni avevo letto alcuni documenti che ho trovato molto interessanti: 1) Un articolo pubblicato su Le Monde di un giornalista Kosovaro che raccontava come senza i bombardamenti della NATO, lui e il suo popolo sarebbe ancora lì a farsi massacrare da Milosevic ed i suoi bully.  2) Una lettera pubblicata su The Guardian, scritta da un iracheno in esilio a Londra e indirizzato ai pacifisti delle piazze, rimproverando il loro andare in piazza per i motivi sbagliati. 3) Un intervista pubblicata da La Stampa col “primo ministro” del Kurdistan iracheno, incredula che l’Europa non capisca che “Abbiamo bisogno degli Usa, come voi nel 1943”.  Quindi ho mandato loro questi tre documenti, con nome e cognome degli autori e riferimento preciso delle pubblicazioni, e senza alcun commento mio.

Non l’avessi mai fatto!  Adesso ho ricevuto una lettera di rimprovero neanche indirizzata a me, ma mandatami per conoscenza.  Nella lettera la mia “amica” si scusa coi suoi amici per aver “subito” un certo “intasamento” della loro casella elettronica, da una “signora” che ha osato “disturbare” e occupare il loro “tempo prezioso” “appropriandosi indebitamente” della loro posta elettronica per “divulgazioni propagandistiche”.   Non so voi, ma con tutto lo SPAM mail che ricevo tutti i giorni, quattro messaggi non comportano nessun intasamento.

La “propaganda” poi l’aveva mandata proprio lei.  Io mi sono limitata a mandare documenti veritieri e verificabili, che sì, rispecchiavano un punto di vista diverso dal suo, ed è proprio questo il problema.  Perché sono sicura che se avessi invece mandato anche venti messaggi, ma dello stile Gino Strada, Indymedia, e compania bella, altro che letteraccia per conoscenza, mi avrebbe mandato un invito a cena con l’intera banda della sua lista.  La libertà d’opinione appartiene ai buonisti, e guai se osiamo usufruirne noi.  Il loro motto in forma di comandamento:  non abbiate opinione diversa dal pensiero unico, o se l’avete, tacete.



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