L’Opinione delle
Libertà, Edizione 154 del 19-07-2007
Washington, dibattito lungo tutta la
notte in Senato promosso dai Democratici
per ottenere il ritiro
Una “parla-tona”
contro l’Iraq
Il repubblicano
John McCain avverte: “Così vincono gli jihadisti”
di Sandra Giovanna Giacomazzi
“I nostri nemici
non si sentono minacciati da una ‘parla-tona’ e i nostri soldati
meritano di
meglio di un tale trucco pubblicitario”. Questo il giudizio lapidario
del
Senatore repubblicano Mitch McDonnel del Kentucky a proposito del
dibattito
maratona organizzato dai democratici martedì sera nel Senato
degli Stati Uniti
che è durato tutta la notte. Hanno ordinato lettini e
dentifricio e hanno
autorizzato le visite dei familiari dei Senatori in aula.
Tutto il
subbuglio riguarda un emendamento ad una legge per la difesa d’ampio
raggio.
L’emendamento proposto da due senatori della maggioranza democratica,
Carl
Levin di Michigan e Jack Reed di Rhode Island, richiede l’inizio del
ritiro
delle truppe da Iraq che dovrebbe iniziare entro 120 giorni e
completarsi entro
fine aprile 2008.
I repubblicani sono riusciti a bloccare le manovre anti-guerra
perché i
democratici non hanno i 60 voti che servono per far passare
l’emendamento,
nonostante qualche defezione da parte di alcuni senatori repubblicani.
John
McCain, senatore dell’Arizona, ha criticato fortemente la proposta
dell’emendamento: “Se lasciamo Iraq prematuramente, i jihadisti di
tutto il
mondo interpreteranno il ritiro come la loro più grande
vittoria.” McCain ha
anche criticato lo sforzo inutile di un dibattito maratona che non
avrebbe
prodotto i risultati voluti dai democratici, ma che avrebbe impedito il
passaggio della legge che contiene clausole importanti per le truppe.
Molti sono convinti che la legge sarà messa da parte per mesi
se, come si
prevede, i Repubblicani bloccheranno il voto sulla proposta di un
ritiro.
Questo vorrebbe dire rimandare provvedimenti importante per migliore le
condizioni delle truppe visto che nella legge ci sono clausole che
prevedono un
aumento della loro paga, la revisione dei regolamenti per la detenzione
di
persone sospette e un incremento nelle forze dell’esercito e dei
Marines. Come
veterano della guerra in Vietnam e prigioniero di guerra per cinque
anni,
McCain è stato particolarmente deluso dal comportamento dei suoi
colleghi
democratici. McDonnell ha anche criticato l’incoerenza della manovra. A
maggio,
ossia solo due mesi fa, il Senato ha votato all’unanimità la
proposta del
Generale Petreus di cambiare strategia con un aumento delle truppe.
I repubblicani sono
uniti contro l’idea di dettare un calendario per il ritiro
delle truppe. Tuttavia hanno comunicato, ad una riunione alla Casa
Bianca, che
il loro impegno diventerà molto più difficile dopo
settembre, e che, quindi,
vogliono vedere un miglioramento sostanziale prima di allora. Bush ha
fatto una
visita a sorpresa alla riunione e ha ribadito che non aveva intenzione
di
ripensare la sua politica in Iraq fino a dopo la valutazione militare
di
settembre. Secondo un partecipante che preferisce rimanere anonimo,
Bush ha
anche detto che non aveva nessuna fiducia nella capacità delle
istituzioni
internazionali a salvare Iraq se gli USA dovessero ritirarsi.
Sottointeso il
riferimento all'Onu.
Editors interested in subscribing to this syndicated column may request information by sending an e-mail to:
giogia@giogia.com Ritornare alla lista