Italian
Perspectives
by Sandra Giovanna
Giacomazzi
L’Opinione
delle Libertà, Edizione 107, 23 maggio 2009
I paradossi perenni dei pazienti
colpiti da patologie rare
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Nella puntata precedente vi avevo parlato di un medico di Memphis che
rispose in modo così esauriente al mio appello sulla mailing
list dell’associazione PXE, consigliandomi di fare gli interventi
proposti da quell’unico oculista a Torino disposto ad
intervenire. Pur avendo condotto la nostra corrispondenza in un
inglese perfetto, avevo capito che il retinologo che mi scriveva dallo
Tennessee era d’origine italiana. Oltre al nome e cognome, i link
a fondo pagina delle mail riportavano al suo curriculum ed ai suoi
studi eseguiti all’Università La Sapienza di Roma.
Insomma, mi ero imbattuta in uno di quei geniacci italiani obbligati ad
andare all’estero per fare le loro ricerche in modo adeguato.
Seppi, in seguito, che, oltre alle sue ricerche e la sua pratica negli
Stati Uniti, rientrava periodicamente a Roma dove riceveva
pazienti. Così, dopo aver fatto alcuni interventi a
Torino, ognuno dei quali mi portava via più di un intero
stipendio, ne feci altri con lui a Roma, a prezzi molto più
convenienti. Posso stare alloggiata una settimana dalle suore ai
Parioli, fare un intervento ad entrambi gli occhi con meno di quello
che mi costa fare un solo occhio a Torino dormendo poi a casa
mia! Questo, però, significa assentarmi dal lavoro per una
settimana, con Brunetta che inconsapevolmente aggiunge insulto
all’ingiuria sottraendo quei giorni dal mio stipendio!
Ve ne rendete conto del concatenarsi dei paradossi? Ho fatto una
scelta di vita rimanendo in Italia anche perché consapevole di
soffrire di questa malattia. Negli Stati Uniti non sono
assicurabile. Essendo congenita, la mia malattia è, per natura,
preesistente. Per circonvenire alla clausola della preesistenza
avrei dovuto sottoscrivere la polizza prima di nascere! E se in
Italia dichiarare il falso sarebbe un peccato veniale, negli Stati
Uniti non è solo impensabile, ma penalmente punibile!
Finirei io a dover pagare la compagnia d’assicurazione insieme ad un
soggiorno in galera per frode! In Italia, non solo c’è la
mutua, che in Piemonte funziona egregiamente, ma, dal 2002 godo di
un’esenzione dal ticket per patologia rara. Solo che, per quasi
tutto ciò che riguarda i guasti che quella malattia mi provoca,
non riesco a farmi trattare nel pubblico e quindi mi costa non solo
più di quanto guadagno per curarmi, ma più di quanto mi
sarebbe costato se fosse rimasta negli Stati Uniti! E così
riesco a limitare il danno della beffa con un medico italiano che sta
negli Stati Uniti che mi fa i trattamenti quando viene a Roma
applicando i prezzi più competitivi del mercato americano!
Questi sono i particolari della mia storia, ma simili situazioni
assurde sono il denominatore comune a tutti coloro che convivono con
una patologia rara. La settimana prossima vi racconterò
com’è si vede il mondo e come si adegua ad una vista in continua
trasformazione e declino.
Nel frattempo, per destinare il vostro cinque per mille: PXE-Italia
Onlus n. 91157050377. O per fare una donazione diretta: c/c
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