Italian
Perspectives
by Sandra Giovanna
Giacomazzi
L’Opinione
delle Libertà, 1 agosto 2009
Misfortune never
comes alone
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Voi dite “le disgrazie non capitano mai sole” e “non c’è due
senza tre”. Pare che i proverbi siano piuttosto planetari
perché in inglese anche noi diciamo che “misfortune never comes
alone” e “bad things happen in threes”. Pur non essendo
minimamente superstiziosa, per quanto riguarda il momento attuale, devo
ammettere che le frasi sono alquanto calzanti. Eccole:
Uno. Il rientro alla scuola potrebbe essere ritardata per colpa
dell’influenza suina L’annuncio poi è stato smentito,
tuttavia potrebbe anche essere opportuno tenere le scuole chiuse
qualora l’influenza fosse particolarmente virulenta. Le scuole
pubbliche sono autentiche incubatrici di germi con gli studenti che
hanno il vizio di tenere i loro banchi in file orizzontali tutti
appiccicati, l’acqua calda e il sapone inesistenti e i servizi che
scarseggiano. Altroché lavagne luminose! L’eventuale
rimando sarebbe un’estensione delle vacanze per gli insegnanti di
ruolo, e un prolungamento del periodo delle pene pecuniarie per i
precari.
Due. L’approvazione della legge che innalza l’età per il
pensionamento delle donne a 65 anni, provvedimento che condivido da
decenni, che non fa altro che mettere l’Italia alla pari con il resto
del mondo “normale”. Solo che, con gli occhi che mi ritrovo, non
sarò in grado di lavorare fino a 65 anni. Anzì, se
il mio declino continua allo stesso passo con cui ha proceduto in
questi ultimi tre anni, sarò già troppo cieca per
svolgere il mio lavoro prima di arrivare a 60!
Tre. E’ appena scaduto il mio contratto d’affitto. L’aumento
è del 40% considerando tutti gli aumenti di Istat dal 2001, ma
del 70% guardando la cifra base di allora. Non è che sia
una somma esorbitante per una casa grande, bella e in zona
pregiata. E’ lo stipendio da insegnante precaria della scuola
pubblica che è vergognosamente basso, percepito per solo nove
mesi dell’anno, la maggior parte del quale speso per pagare le cure
mediche non coperte dal S.S.N.
Quattro. Crepa l’avarizia! Sono andata all’INPS per avere un
quadro della mia situazione. Ho scoperto che quasi, quasi non
esisto. Ossia per tutto il periodo che ero socia di un’agenzia
,pubblicitaria, tutti quei fior di quattrini che versavo all’INPS
durante tutti quegli anni non erano per la pensione, ma per il servizio
sanitario nazionale, del quale neanche facevo uso. Chi lavorava
nel privato a quei tempi non poteva mica permettersi le lungaggini del
S.S.N. di allora, e quindi, avevo stipulato una polizza assicurativa
privata che pagavo altrettanto salatamene. Non ho ancora capito
se tutto ciò sia colpa del commercialista o del fatto che
eravamo inquadrati come s.r.l., ma il fatto sta che, al di là
della mia crescente cecità causata dalla mia patologia rara, non
potrei mai accumulare i contributi necessari per una pensione! La
mia situazione è così pazzescamente paradossale che mi
viene più da ridere che da piangere. Non mi resta che
ordinare una brochure dall’Agence Clochards e scegliermi un bel ponte a
Parigi o un prato di erica da condividere con le pecore della
Cornovaglia!
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