Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi

L’Opinione delle Libertà, 18 luglio 2009

Il concatenarsi dei Catch-22s

di Sandra Giovanna Giacomazzi

“Catch-22” è un termine inglese che è intraducibile in italiano.  Fu coniato dopo l’uscita del romanzo dello stesso nome di Joseph Heller nel 1966.  Significa una situazione assurda per la quale il risultato desiderato è irraggiungibile perché tutte le regole sono contro, un problema irrisolvibile per le norme inerenti illogiche.  La saga a puntate che vi vado raccontando è un perfetto esempio di un concatenarsi di Catch-22s.

Molti lettori mi scrivono indignati ed increduli.  “Ma come!  Sei cittadina italiana, insegni nella scuola pubblica, perennemente precaria pure, paghi i versamenti INPS, hai l’esenzione al ticket per patologia rara, ma il servizio sanitario non ti fornisce le cure necessarie, benché palliative, obbligandoti ad accettare cure private a pagamento pur di rallentare un degrado destinato a lasciarti cieca, e poi quando chiedi il rimborso ti viene negato?  Se lo Stato fornisce servizi sanitari ai clandestini; se ha rimborsato persino Provenzano!”

Non è che lo Stato mi nega un servizio.  Per quanto riguarda gli esami clinici, li potrei fare colS.S.N., ma purtroppo non con un tempismo che mi sia utile. Non mi rifiutano “tout court” gli interventi con Avastin, ma non fidandosi della sintomatologia, pretendono esami clinici che certifichino la necessità che, però, tardano a farmi e comunque, come spiegai nell’ultimo articolo, tutto ciò è contraddittorio alla dinamica dell’efficacia di quel farmaco.  Se i farmaci antiangiogenesi sono fatti per prevenire la neovascolarizzazione e le risultanti emorragie retiniche, quando si vede l’evidenza negli esami clinici è già troppo tardi.  Per quanto riguarda i rimborsi, non importa che io sia un cittadino modello che paga le tasse o che Provenzano sia un mafioso che difficilmente avrà fatto i versamenti all’INPS.  La legge italiana prevede il rimborso per cure effettuate all’estero, non per cure effettuate in Italia privatamente. 

Un altro problema è che la mia patologia non è solo rara, ma sistemica.  Questo vuole dire che nessun campo specialistico se ne impadronisce.  Certamente se fosse una malattia rara degli occhi, non avrei le stesse difficoltà.  Invece, la mia malattia riguarda i tessuti elastici di tutto il corpo, quindi, se c’è un “padrone” è la dermatologia.  A me non potrebbero importare di meno gli aspetti antiestetici, di cui sono anche poco colpita.  Mi preoccupano tanto, invece, i rischi di infarto, di trombosi, di emorragie interne che possono essere fatali e le emorragie retiniche che mi stanno accecando.  Ma né i cardiologi, né gli angiologi, né gli internisti o gli oculisti pensano che lo Pseudoxantoma Elastico gli compete.   
 
Non posso dire che io sia stata maltrattata dalle persone che lavorano per il sistema sanitario nazionale.  Il medico legale che mi ha ricevuto all’ufficio ASL, mi ha ascoltato con estrema empatia, impegnandosi a cercarmi un’assistenza migliore, come pure i dermatologi dell’Ospedale San Lazzaro, il C.M.I.D. e quella statua al giuramento di Ippocrate che è la mia dottoressa di base.  Tutti concordano che l’eccessivo stress del mio lavoro sta accelerando il degrado che è già intrinseco in una patologia degenerativa, ma non sanno districarsi dai tanti Catch-22s che gli impediscono di assegnarmi un adeguato punteggio di invalidità civile perché l’inevitabile possa essere almeno rallentato.  Questo nonostante i tanti casi conosciuti di persone perfettamente sane che si pigliano pensioni da invalidi più sostanziose del mio stipendio, facendosi beffa di tutti coloro che avrebbero effettivamente bisogno e per i quali tutti i nodi dei tanti Catch-22s miracolosamente si sciolgono.       


request information by sending an e-mail to:

giogia@giogia.com                             Ritornare alla lista