Italian
Perspectives
by Sandra Giovanna
Giacomazzi
L’Opinione
delle Libertà, Edizione 142, 4 luglio 2009
La strada della ricerca passa per
Modena
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Quando i fondatori dell’associazione per la mia patologia rara, PXE,
Pseudoxantoma Elastico, Sharon e Patrick Terry, scoprirono, nel 1994,
che i loro due figli Elizabeth, di sette anni e Ian di nove, soffrivano
di una malattia che poteva renderli ciechi, decisero di lasciare ognuno
il proprio lavoro, di vendere tutto, casa e baracca e di portare i loro
figli in giro a vedere il mondo che un giorno potrebbero non poter
vedere più.
Sharon era un pastore protestante in un college e Pat, un ingegnere
progettista. Benché non avessero nessuna preparazione in
campo biologico o medico, presero contatto con alcuni ricercatori
americani che si interessavano della patologia. E dove pensate
che abbiano trovato un gruppo di ricerca che da anni si interessava
alla patologia che il frutto del loro amore aveva trasmesso ai loro
figli? All’Università di Modena, dove la Professoressa
Ivonne Ronchetti esercitava le sue ricerche per scoprire i motivi dei
difetti nel collagene, nell’elastina e nelle macromolecole del
connettivo in grado di spiegare i fenotipi clinici delle malattie dei
tessuti elastici acquisite e ereditarie. Come, per esempio, lo
pseudoxanthoma elastico (PXE), caratterizzato da un’aberrante
mineralizzazione dei tessuti connettivi molli che colpisce soprattutto
gli occhi, la pelle e il sistema cardiovascolare.
Sono stata a Modena e ho visto i mezzi con cui cercano di fare i
miracoli. Ero convinta che lei e la Professoressa Daniela
Quaglino facessero le loro ricerche a tempo pieno. Invece,
scoprii che sono impegnate in un’intensa attività didattica con
tutto l’impegno che ciò comporta. La ricerca la fanno nei
ritagli di tempo che rubano a se stesse e alle loro famiglie, per
dedizione e passione, e, con mezzi molto limitati. Per un breve
periodo le loro ricerche sono state finanziate da Telethon e dal
Ministero della Pubblica Istruzione, quando ancora dovevano scoprire
quale gene era affetto. Una volta scoperto il gene, i
finanziamenti furono tolti, proprio quando sarebbero stati maggiormente
utili! Ora possono proseguire solo grazie al cinque per mille,
alle donazioni private dirette, e per lo più, ai coniugi Terry
attraverso PXE International di Washington, DC.
Coloro che 15 anni fa vennero a Modena per meglio conoscere il PXE,
sono diventati i maggiori promotori di raccolta di fondi. Negli
Stati Uniti fare donazioni è una consuetudine molto diffusa e la
generosità è premiata dallo Stato attraverso la
detrazione fiscale. Non sarebbe una cattiva idea se il governo
italiano offrisse simili agevolazioni ai suoi contribuenti per
incoraggiarli a fare altrettanto.
Nel frattempo per destinare il vostro cinque per mille alla ricerca per
una cura per lo pseudoxantoma elastico: PXE-Italia Onlus n.
91157050377. O per fare una donazione diretta: c/c POSTALE
N. 28436400 intestato a PXE ITALIA ONLUS- via Ferriera 17, 40133
BOLOGNA oppure C/C bancario IT47Q0638502411100000003820 intestato a PXE
ITALIA ONLUS presso CARISBO, via Battindarno 21, 40133
BOLOGNA.Anche le somme più piccole sono apprezzate. Messe
insieme fanno la differenza. Per saperne di più: www.pxe.org e
www.pxeitalia.unimore.it. 14 continua…
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