L’Opinione delle Libertà, Edizione 198 del 15-09-2007
L'ex dittatore “faccia d'ananas” resta
in galera. Gli Americani lo arrestarono
nel 1989
Noriega: la lite
sull’estradizione
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Manuel Antonio
Noriega, il deposto dittatore della Panama, avrebbe dovuto essere
rilasciato da
una prigione federale nel distretto di Miami dopo aver scontato 17 anni
di una
sentenza di 40 per traffico di cocaina, collegamenti con il crimine
organizzato
e cospirazione. Invece ci sono due Paesi che ne hanno preteso
l’stradizione: la
Francia e lo stesso Panama. E infine le autorità statunitensi
hanno deciso di
trattenerlo in carcere “a tempo indeterminato”.
Per capire perché Hoeveler predilega la Francia e perché
Noriega preferisca
tornare in patria, bisogna considerare quel che è successo a
Panama nel
frattempo. Una strana coincidenza del destino è che l’attuale
presidente del
Panama, Martin Torrijos, sia il figlio del mentore e predecessore di
Noriega,
il generale Omar Torrijos. Appartiene pure al partito di Noriega e
molti membri
del suo governo sono ex ufficiali del generale. Però, secondo
Presidente
Torrijos, se Noriega rientra in patria dovrà scontare la
sentenza per la morte
di due suoi oppositori politici negli anni ottanta. Ma, guarda caso,
nell’ultimo anno è stato riformato il codice penale in modo tale
che qualunque
condannato che abbia più di settant’anni può evitare la
prigione e scontare la
sentenza a casa. Noriega ne ha settantatré e nell’ultimo mese i
suoi
sostenitori hanno cominciato a tagliare l’erba e a dipingere la sua
vecchia
villa abbandonata dopo che fu confiscata in seguito all’invasione
americana nel
1989.
Mentre
Noriega
era in prigione, Panama si è trasformata in una potenza
economica regionale non
indifferente, ma gli equilibri sono ancora fragili. Il ritorno di
Noriega e il
dilemma nel quale metterebbe l’attuale governo potrebbero mettere a
repentaglio
questa trasformazione. Everett Ellis Briggs era ambasciatore
statunitense a
Panama dal 1982 al 1986 e a Honduras dal 1986 al 1989 durante le
amministrazioni di Reagan. Aveva cercato di convincere
l’amministrazione Reagan
di tagliare i contatti con Noriega, che era servito durante la Guerra
Fredda
quando bisognava scegliere il male minore fra dittatori militari e
regimi
comunisti. Briggs è stato anche membro del Consiglio di
Sicurezza Nazionale di
George W. H. Bush nel 1989 quando si è resa necessaria
l’invasione di Panama
per disfarsi del dittatore. Secondo Briggs, l’unica cosa buona che
possono fare
gli Stati Uniti è spedire Noriega in Francia. “Permettere a
Noriega di tornare
a casa sarebbe l’ultimo errore degli Stati Uniti nei confronti del
dittatore”.
Un errore che, almeno per ora, non è stato commesso.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista