Italian Perspectives                                         
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 71 del 01-04-2006

Non risuscitate la tassa di successione

di Sandra Giovanna Giacomazzi

Se vince il centrosinistra vogliono risuscitare la tassa sui morti e pretendono di prendere esempio dagli Stati Uniti quando invece il paragone non regge.

Quattro anni fa 120 degli americani più ricchi firmarono un annuncio sul “New York Times” protestando contro la proposta di abolire la cosiddetta “death tax”, e il Senato assecondò il loro desiderio mantenendola. Ad un italiano sembrerà paradossale agire così, contro i propri interessi. Non si riesce ad immaginare un imprenditore italiano che farebbe una cosa simile. Come mai allora questi ricchi americani volevano a tutti costi pagare quella tassa? Di motivi ce ne sono diversi.

Uno riguarda una questione di etica sociale: Sanno di vivere nell’unica società che si avvicina ad un’autentica meritocrazia. Si ricordano delle parole di Adam Smith nel suo “The wealth of nations”: “La più assurda di tutte le supposizioni è che ogni successiva generazione non abbia un diritto uguale alla terra”. Il concetto fu poi ribadito da Thomas Jefferson, “La terra appartiene ai vivi perché ne usufruiscano”. Si tratta del principio centrale delle società capitalistiche: che i privilegi sociali non devono essere distribuiti dai leader di governi o passati da padre in figlio attraverso dinastie aristocratiche. Devono essere guadagnati, ricevuti in premio per aver contribuito alla società.

    Un altro motivo riguarda questa stessa etica applicata all’educazione della propria prole: David Rockefeller, Warren Buffet, e i loro pari sanno che i loro figli erediteranno più soldi di quanto non potranno mai spendere, e non vogliono aggiungere altro ad un livello di benessere economico che è già fin troppo demotivante. Vorrebbero vedere i loro figli offrire un contributo alla società che con loro è stata così generosa.

Ancora un movente riguarda la struttura filantropica negli Stati Uniti. In Italia, chi non voleva pagare troppe tasse allo Stato portava il denaro all’estero. In America, almeno dai tempi di Carnegie, lo dà in beneficenza. Senza i loro soldi, i musei, le università, le troupe teatrali, le orchestre, etc., non potrebbero esistere. Se negli Stati Uniti ci sono gli ospedali e le università più attrezzati del mondo è soprattutto grazie a loro.

In Italia il centrodestra aveva ragione ad abolire del tutto la tassa sui morti; gli italiani sono già stratassati da vivi. I ricchi in America invece sono favoriti dal fisco. Pagando meno tasse da vivi, possono anche tollerare una tassa in più da morti. Insomma, in Italia non ci si può permettere una tassa sui morti. Negli Stati Uniti, non se ne può fare a meno.



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