L’Opinione delle Libertà, Edizione 13 del 21-01-2008
Doppio appuntamento negli Usa: caucus
nel Nevada e primarie repubblicane nel
South Carolina
I cuochi votano
Obama e nel Sud conta la fede
Nel Nevada i
Democratici puntano agli ispanici, i Repubblicani agli evangelici
“sudisti”
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Oggi c’è un
doppio appuntamento con l’elettorato americano per la corsa alla Casa
Bianca: i
caucuses nel Nevada per i due partiti e le primarie repubblicane nel
South
Carolina (quelle democratiche si svolgeranno sabato prossimo). Il
Nevada è il
primo stato del “West” a tenere i caucuses per entrambi i partiti, ma
l’avvenimento di oggi è diventato piuttosto un affare dei
Democratici. Hillary
Clinton e Barack Obama competono nel “Silver State”, lo stato
d’argento,
ciascuno avendo già vinto una competizione, insieme a John
Edwards che non gode
ancora di nessuna vittoria. I candidati repubblicani, pur partecipando
nei
caususes lo stesso giorno, preferiscono focalizzare i loro sforzi nelle
primarie del South Carolina che sono sempre state decisive nella gara
per la
nomina repubblicana.
Il Nevada è il
primo stato a competere che ha un numero notevole di elettori ispanici.
Gli
ispanici rappresentano il 25% della popolazione, quindi tutti e tre
candidati
competono per conquistare il loro voto. C’è da dire,
però, che solo la metà può
votare, o perché sono giovani o a causa del loro status di
immigrati non ancora
naturalizzati.
Nove hotel e casino sono stati designati come siti per i caucuses
democratici,
in modo da poter facilitare la partecipazione per chi lì ci
lavora. I caucuses
inizieranno la mattina, non alla sera come nell’Iowa, e dureranno per
qualche
ora. Il Partito Democratico locale ha permesso al potente sindacato del
settore
culinario di scegliere i siti. Lo stesso sindacato, che gode di 60,000
membri
solo nello stato di Nevada, ha appena fatto sapere che avrebbe
appoggiato la
candidatura di Obama. Altri sindacati hanno protestato che la scelta di
questi
siti favorisce ingiustamente Obama, ma le corti non hanno dato loro
ragione.
Ciò nonostante i sondaggi locali danno a tutti i tre candidati
con pari
possibilità.
Per quanto
riguarda la competizione fra i repubblicani nel South Carolina, la gara
è
ugualmente aperta. Fino ad adesso i repubblicani hanno avuto tre
vincitori: il
governatore dell’Iowa, Mike Huckabbe, nell’Iowa, il senatore
dell’Arizona, John
McCain, nel New Hampshire, e l’ex governatore del Massachusetts, Mitt
Romney,
nel Michigan. L’attore e ex senatore del Tennessee, Fred Thompson,
entra in
gara adesso. L’ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, si sta
risparmiando per
la Florida.
La durata della candidatura di Fred Thompson dipende dai risultati nel
South
Carolina. Non avendo ancora vinto, con i suoi mezzi scarsi e come
candidato
conservatore del Sud per uno stato conservatore del Sud, se non vince
qui è
difficile prospettare un futuro per la sua candidatura. McCain ha
recuperato
forze numeriche e finanziarie, prima e dopo la sua vittoria nel New
Hampshire,
ma con due candidati del Sud, le sue prospettive sono diverse. Tuttavia
la
forte presenza militare potrebbe giocare a suo favore. Romney è
consapevole che
il suo essere un mormone potrebbe essere un ostacolo per il numeroso
elettorato
evangelico. Ma questo non comprometterebbe la sua campagna
poiché se la sta
finanziando da sé e le sue tasche sono profonde. Questo stato
è territorio più
familiare per il predicatore battista Huckabee che è anche uomo
del Sud. Più di
metà dei votanti repubblicani del South Carolina sono evangelici
bianchi, proprio
coloro che lo hanno fatto vincere nell’Iowa. Ma non si può dare
niente per
scontato. Anche nel Michigan 4 su 10 votanti del GOP si dichiarano
evangelici o
“rinati” cristiani e hanno diviso il loro voto a metà fra
Huckabee e Romney.
Ciò che si può dire di sicuro è che, almeno
storicamente, le primarie del South
Carolina sono sempre state il barometro più affidabile per
prevedere la nomina
repubblicana. Dal 1980 ogni vincitore delle primarie repubblicane nel
South
Carolina è diventato il candidato prescelto per le elezioni
nazionali.
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