Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 182 del 31-08-2006

Tutto il peggio del peggio che sarebbe potuto succedere durante questa estate. Ed è successo

Nefandezze estive in un mare di paradossi tra terroristi, pacifisti, e slogan “Forza Onu”

di Sandra Giovanna Giacomazzi

Che l’Italia fosse un Paese straricco di paradossi lo avevamo già notato e anche scritto. Ma che i paradossi potessero raggiungere i livelli di concentrazione di nefandezza come quelli di cui abbiamo dovuto assistere quest’estate, non lo avremmo mai potuto immaginare. Parliamo di chi è riuscito ad associare gli Hezbollah, la cui -raison d’être- è l’annientamento dello stato d’Israele, ad un termine poco aggressivo come “resistenti”. E come se non bastasse, chi riesce ad associare gli ebrei ai nazisti. E chi addirittura paga una pagina di pubblicità su un quotidiano italiano per meglio vendere il concetto. Parliamo di chi gioisce per la “licenza di uccidere” se vuol dire poter sparare sui soldati israeliani e chi non intristisce per il fatto che la missione in Libano non prevede il disarmo degli Hezbollah. Parliamo di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni di tutti gli italiani che all’estero andava a passeggio coi leader di Hezbollah e continua a predicare la sproporzionalità della reazione di un Paese sotto tiro di chi vorrebbe la sua estinzione. Parliamo dei guerrafondai, alias pacifisti, che durante la marcia per la pace Perugia-Assisi innalzavano immagini dell’uomo di guerra, Hassan Nasrallah, capo degli Hezbollah. Gli arcobalenati che camminavano con gli striscioni “Forza Onu”, quella forza che per loro significa legare le mani a Israele.

Parliamo di coloro che fanno finta di niente perché il giovane Angelo Frammartino non è stato ammazzato dagli israeliani come avrebbero preferito, ma da un palestinese, per sbaglio, avendolo scambiato per un ebreo. Parliamo del padre di Angelo che ha perdonato l’aguzzino di suo figlio perché, appunto, aveva sbagliato, non voleva uccidere suo figlio, ma un ebreo. E come padre, non lo troviamo meglio quindi, di un altro padre che ha preferito sgozzare sua figlia piuttosto che vederla felice e integrata nel nuovo mondo dove lui l’aveva portata a vivere. E come Anna Bono ci chiediamo dove sono finite tutte quelle femministe storiche che hanno letto “Dalla parte delle bambine”, un libro che criticava aspramente i genitori che denigravano le loro figlie vestendole di rosa e commettendo altri atti di tortura simili.

E vorremmo sapere dove sono finiti gli ambientalisti che ci hanno privato delle centrali nucleari che ci avrebbero reso meno dipendenti da altri Paesi per le loro fonti energetiche. Paesi, guarda caso, come l’Iran. E ci chiediamo come mai non si precipitano a Teheran a proclamare il loro “No, grazie” ad Ahmadinejad che sta già avviando i suoi progetti nucleari quando altri fonti d’energia a lui certo non mancano. E ci domandiamo se il loro disinteresse abbia a che fare col fatto che lui sia lo sponsor degli amici “resistenti” in Libano. Sono tante, sono troppe le nefandezze accumulate durante questa lunga estate. Perdonateci se l’indigestione ci ha fatto dimenticare, e quindi, omettere qualcuna.


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