Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 66 del 04-04-2008

George W. Bush vince su scudo antimissile e Afghanistan, ma non sull’ex Urss

Nato, missione quasi compiuta

 di Sandra Giovanna Giacomazzi

Il presidente George W. Bush sarà anche un’anatra zoppa (l’espressione che si usa per definire un presidente a fine mandato quando non può più candidarsi e quindi non può pretendere di compire atti ambiziosi), ma certamente non si sta comportando come tale. E il suo agire al vertice della Nato in Romania, non fa eccezione. Parlando di fronte agli alleati riuniti a Bucarest, Bush ha detto che dovrebbero aprire il sentiero alla “membership” dell’Ucraina e della Georgia per aiutare questi Stati a consolidare il loro progresso democratico e la loro indipendenza. L’accordo non è stato raggiunto su questo punto e la questione è stata rimandata a dicembre.

Per quanto riguarda l’Afghanistan, Bush ha parlato della necessità di portare a termine la missione. Il Presidente ha enfatizzato che l’alleanza non può permettersi di cedere terreno ai Talebani e ad Al Qaeda. “Se non riusciamo a sconfiggere i terroristi in Afghanistan, ci toccherà affrontarli sul nostro territorio e saranno i civili in Europa e in Nord America a pagare il prezzo dei nostri errori”. La Francia ha deciso (e annunciato a Bucarest) l’invio di 700 soldati nell’Est dell’Afghanistan. Questo libererebbe le truppe statunitensi da quell’area permettendo loro di aiutare i contingenti canadesi come richiesto. La settimana scorsa il primo ministro australiano, Kevin Rudd, in visita a Washington, ha promesso il suo impegno di mandare più truppe australiane in Afghanistan. Ma soprattutto ha espresso il bisogno di convincere tutti a condividere il peso, sia militare che civile, della missione, che tutti siano disposti ad agire, ognuno prendendo il suo posto in prima linea in tutto il Paese, non solo nelle zone di minor pericolo.

Bush ha anche reiterato l’urgenza per un sistema di difesa anti-missile contro attacchi potenziali, specialmente dall’Iran, convinto che quest’ultimo stia tentando di sviluppare un missile in grado di colpire l’Europa. Ha promesso di continuare a cercare l’acquiescenza della Russia. “Cercherò di ribadire che la difesa missilistica che stiamo sviluppando non è progettata per una difesa contro la Russia, così come anche la nuova Nato che stiamo costruendo non è rivolta contro la Russia. La Guerra Fredda è finita. La Russia non è il nostro nemico”.  E ieri i 26 Paesi Nato hanno dato il via libera a uno studio di fattibilità per lo sviluppo di un “sistema di raccordo” fra le componenti europee della difesa anti-missile americana e un sistema alleato, al fine di estendere a tutti la protezione assicurata dal radar e dagli intercettori basati nella Repubblica Ceca e in Polonia.

La lista delle missioni Nato continua a allungarsi: combattere i Talebani in Afghanistan, addestrare gli iracheni, proteggere il Kosovo e aiutare le Nazioni Unite nel Darfur. Secondo Bush, la NATO non è più un’alleanza statica con lo scopo di difendere l’Europa da un’invasione di carri armati sovietici; è una alleanza che manda truppe di spedizione in giro per il mondo, ovunque sia necessario per la sicurezza del mondo.


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