Italian Perspectives                                     
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Chissene frega dei morti cambogiani  (L’Opinione, 2 aprile 2003)

Come si potrà immaginare, già da prima che iniziasse la guerra, come insegnante americana sono bersagliata dai miei studenti che volevano e vogliono che parli loro dell’intervento in Iraq.  I ragazzi della mia scuola sono chiusi lì dentro dalla mattina alla sera e ritengo giusto e salutare che vogliano sapere e discutere del mondo al di fuori di quei muri.  E giustamente gli studenti si rivolgono a me per adempiere questo compito, non solo perché sono americana, ma perché l’argomento c’entra con la materia che insegno: diritto ed economia in inglese (in un liceo pubblico europeo).

In passato ho lasciato che i discorsi nascessero dalle loro domande, ma presto ho imparato che le loro non erano delle vere domande, ma delle invettive o delle trappole per arrivare a sparare la solita raffica di luoghi comuni.  Era anche evidente, perché non ascoltavano mai le mie risposte e oltretutto, chi ascoltava meno era sempre chi aveva posto la domanda.  Ho già deciso che non starò più a questo gioco.  Se vogliono parlare dell’Iraq, ne parlerò, ma a modo mio, con lezioni preparate.  Non permetterò più che facciano delle domande improvvisate per il gusto della provocazione.  Però ho trovato tanto scioccante quanto rivelatore lo scenario finale dell’ultima volta che ho permesso che regnasse questo disordine.

Alla fine della lezione un ragazzo “non pacifista” si è alzato in piedi ed ha domandato alla ragazza che aveva preteso di fare una lezione/dibattito sull’imminente guerra:  “Come mai non andate in piazza a protestare per i cambogiani che muoiono da tantissimi anni, oppressi dalla dittatura comunista?”  La risposta gridata dalla ragazza è stata di una squisita schiettezza:  “A me non me ne frega niente dei morti Cambogiani!”

E già, i morti e gli oppressi del mondo interessano ai ragazzi della piazza, ed agli adulti che li “conducono”, solo quando l’America o l’Occidente decidono di intervenire per fermare i massacri.



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