L’Opinione delle Libertà, Edizione 9 del 15-01-2008
Oggi si vota nel Michigan. E gli
osservatori politici iniziano ad essere
disorientati dalle previsioni
Usa, il vincitore
è ancora senza volto
Hillary Clinton
può vincere, ma non avrà delegati. Tutto da vedere in
campo repubblicano
di Sandra Giovanna Giacomazzi
La campagna
elettorale americana continua a cambiare direzione offrendo sorprese a
tutti.
Ormai commentatori e “pundits” cominciano a sentirsi senza bussola.
Hillary
Clinton dimostra di aver un cuore e John McCain che il suo polso ancora
batte.
I sondaggi di domenica davano Clinton per i democratici e McCain per i
repubblicani in pole position a livello nazionale. Ma quanto peso
bisogna dare
ai sondaggi? Nell’Iowa avevano azzeccato alla grande annunciando
anzitempo e ad
orecchie incredule la vittoria di Barack Obama e di Mike Huckabee. In
New
Hampshire avevano previsto la vittoria di McCain, ma avevano
completamente
sballato le possibilità di Hillary, stimandola ben 12 punti
sotto Obama,
presumendo, addirittura, il suo ritiro. Ma quando Hillary ha vinto New
Hampshire continuava ad acquisire quota nei sondaggi, c’era già
chi dava per
spacciato Obama. Invece un sondaggio dell’ABC/The Washington Post di
lunedì
mattina metteva di nuovo Obama al primo posto.
Ciò che è evidente dopo queste prime due gare con
risultati completamente
diversi e quattro vincitori, cinque se si considera il Wyoming dove ha
vinto
Mitt Romney, è che la competizione è ancora totalmente
aperta da entrambi le
parti. Dal lato democratico si può dire che oramai la gara
è a due. Richardson
si è già ritirato e pochi credono che John Edwards abbia
ancora una chance,
specialmente dopo che John Kerry ha annunciato il suo sostegno per
Barack Obama
nonostante il fatto che fu proprio Edwards il suo candidato alla
vicepresidenza
quando Kerry si candidò quattro anni fa. Dal lato repubblicano
la gara sembra
essere ancora aperta a tutti i candidati ancora in corso, e non si sa
quando il
processo potrà eliminare qualcuno di loro. La cosa è
abbastanza inedita per il
partito al quale è solito dare il sostegno ad un “establishment
candidate”, un
candidato istituzionale. Il problema, o il bello, è che nessuno
dei candidati
repubblicani è dell’establishment. Sono tutti dei “maverick
candidates”,
indipendenti e non ortodossi, in un modo o nell’altro. Si potrebbero
argomentare perché ognuno di loro potrebbe o non potrebbe mai
vincere la
candidatura fianle. Ma uno di loro la vincerà.
Oggi si svolgono le primarie nel Michigan. Chi vincerà questa
volta? Il Michigan
voleva contare di più in queste primarie e quindi ha deciso di
anticipare la
data assegnatagli contro la volontà dei comitati nazionali dei
partiti. Per
questo pagheranno un prezzo caro. Il Michigan otterrà solo
metà dei suoi
delegati repubblicani e nessuno dei suoi delegati democratici. Barack
Obama e
John Edwards hanno deciso di onorare la decisione del comitato
nazionale e
quindi i loro nomi non appariranno neanche sulla scheda. Quindi
è sicuro che
Hillary vincerà in Michigan, ma non vincerà neanche un
delegato!
Fra i
repubblicani, la gara sembra d’essere fra Romney e McCain. Il Michigan
sarebbe
il territorio naturale per Mitt Romney. E’ lì dove è nato
e cresciuto e dove
suo padre, il leggendario George Romney, è stato presidente
della American Motors
Corporation prima di diventare un molto amato governatore di quello
stato,
vincendo ben tre mandati durante gli anni sessanta.
Anche il passato di Mitt come dirigente aziendale dovrebbe
dargli
affidabilità dal punto di vista dell’economia, argomento che
è diventato numero
uno fra gli elettori: più dell’Iraq, più
dell’immigrazione, e più della sanità,
adesso che i 2/3 degli americani credono che il Paese sia già
entrato in
recessione. La disoccupazione è più alta in Michigan, la
sede di molte case automobilistiche,
che in altre parti del Paese. Romney è rassicurante al proposito
promettendo
che il lavoro tornerà. Ma McCain gli darà filo da
torcere. Ritiene che
l’ottimismo di Romney a questo riguardo non sia realistico e che
sarebbe l’ora
che il Michigan cambiasse tipo di industria, passando ad una produzione
più
tecnologica. E non bisogna dimenticare: McCain è molto amato nel
Michigan dove
ha vinto nel 2000.
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