Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 67 del 05-04-2008

Il candidato repubblicano deve scegliere il suo vicepresidente in una rosa di venti nomi

Tutti gli uomini di John McCain

di Sandra Giovanna Giacomazzi

Anche se può passare un po’ di tempo, prima che il candidato per il partito Repubblicano, il senatore dell’Arizona John McCain, scelga il suo vice, ha già fatto sapere che non solo ci sta pensando, ma ha già compilato una lista di 20 nomi, anche se non vuole rivelare chi siano. Ci sono due fattori che McCain deve tener presente nella sua scelta. Primo: anche se la sua nomina è oramai formalizzata, continua ad essere considerato un “outsider” del partito Repubblicano. Secondo: la sua età. Per molti è un fattore che preoccupa, non tanto per gli elettori giovani, ma per l’elettorato più anziano che lo misura con se stesso e conclude “ io non avrei l’energia per assumermi simili responsabilità”.

Negli ambienti repubblicani è già da un pezzo che si specula sui possibili candidati vicepresidenti. La maggior parte di coloro che sono in discussione, che sono abbastanza giovani e che potrebbero eccitare la base Repubblicana, sono sconosciuti al pubblico italiano. Per esempio, il giovane governatore conservatore del South Carolina, Mark Sanford, Tim Pawlenty, il governatore del Minnesota o John Huntsman, il governatore dell’Utah, che nonostante sia dell’Utah, non aveva appoggiato Mitt Romney. O l’ex vice governatore del Maryland, un afro-americano che potrebbe aggiungere un po’ di scintille al ticket. Oltre all’età e al loro conservatorismo, questi candidati hanno anche un’esperienza di governo, qualifica considerata molto importante e che manca non solo a McCain, ma anche ai due candidati democratici.

C’è anche chi parla ancora dell’ex candidato e governatore dell’Arkansas, Mike Huckabee, che, oltre al suo sfrenato senso dell’umorismo, porterebbe il voto evangelico. Ma potrebbe allontanare il voto indipendente che è un forte atout per McCain. Anche l’altro ex candidato, Mitt Romney, continua ad esprimere la sua disponibilità a stare al fianco di McCain. Peccato che l’ex governatore del Massachusetts non gli sia molto simpatico. Un vero peccato perché Romney porterebbe con sé l’esperienza, non solo nel settore pubblico, ma anche nel settore privato, e, in una campagna dove l’economia è diventata la questione numero uno, quell’esperienza sarebbe impagabile.

Molti vorrebbero che McCain facesse la sua scelta subito per controbattere il fatto che i Democratici stanno dominando nei media e continueranno a farlo per molto tempo con tutte le tensioni che ci sono da quella parte. Credono che la scelta giusta potrebbe servire per guarire le ferite nel partito e sollevare entusiasmo intorno al ticket. Altri dicono: “Aspettiamo un attimo. Non sappiamo neanche se stiamo concorrendo contro un afro-americano, una donna o entrambi”. McCain, però, ha fatto capire che non vuole aspettare molto a lungo per fare la sua scelta per non avere sorprese dell’ultima ora quando la campagna diventerà seria.

 


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