Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione della Libertà, Edizione 118 del 31-05-2006

Ecco cosa produce la disinformazione nelle scuole

Lezioni di diritto, stregati da Silvio

di Sandra Giovanna Giacomazzi

In una delle mie classi del liceo stavo tenendo una lezione di diritto facendo una panoramica sulle Prime e Seconde Repubbliche, su come i due partiti principali della Prima Repubblica fossero la DC e il PCI, come questi rappresentassero la divisione del mondo di quel tempo fra Paesi democratici e capitalisti e le dittature comuniste, la divisione fra Est e Ovest, l’ordine mondiale bipolare tra Usa e Urss, la Nato e il patto di Varsavia, il fatto che la Dc governava da sempre e con il Pci all’opposizione e come, per questo motivo, la democrazia veniva considerata bloccata, perché non c’era alternanza al potere fra i gruppi politici. Su come la caduta del Muro di Berlino, la fine della Guerra Fredda e il bipolarismo abbiano reso possibile un cambiamento degli equilibri anche in Italia, insieme alla nascita di gruppi separatisti e Tangentopoli. Ho dedicato un’intera lezione proprio su Tangentopoli, sul problema dei finanziamenti dei partiti, la politicizzazione dei magistrati e sulla distruzione di un’intera classe politica tranne quella del partito comunista, il motivo della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Stavo arrivando alle elezioni del 1994 quando sono stata distratta da un ragazzo che stava parlando con la sua compagna di banco. La cosa mi ha sorpreso perché era un ragazzo molto studioso e molto educato.

Mi sono fermata e l’ho ripreso aspettandomi le sue scuse. Invece si è solo zittito e anziché avere un’aria di imbarazzo per il suo comportamento, sembrava irritato perché avevo disturbato il suo racconto. Quindi con aria di sfida, l’ho invitato a raccontarlo a tutta la classe. Di nuovo aspettavo le sue scuse e una faccia mortificata. Invece la sua si è illuminata. Felicissimo dell’occasione ha detto che stava parlando della campagna elettorale proprio del 1994. Così ci ha informato che quando Silvio Berlusconi scese in politica, essendo un uomo privo di cultura e avendo cose da dire che erano totalmente prive di contenuto, sapendo parlare solo con slogan e con frasi fatte e luoghi comuni, ma, essendo molto astuto riguardo ai trucchi televisivi, aveva fatto incastonare un diamante nello spillo di Forza Italia che portava all’occhiello del bavero ordinando ai cameramen di riprenderlo in modo che luccicasse subdolamente. Insomma ci ha fatto sapere che Berlusconi ha vinto le elezioni perché ha potuto usare le sue televisioni per ipnotizzarci tutti! Non sapevo se scoppiare a ridere o a piangere. Ho detto al ragazzo che di leggende metropolitane fantasiose e denigratorie verso la persona e l’immagine di Silvio Berlusconi ne avevo sentite tantissime, ma mai una così incredibilmente startrekiana.

Ma non eravamo in classe per raccontare leggende metropolitane, racconti fantascientifici o per sentire la sua o la mia opinione, ma per imparare i fatti della Prima e della Seconda Repubblica. Quindi tornando alla vittoria del 1994 (col beneficio della ipnosi di massa), ho raccontato i fatti dell’avviso di garanzia per mezzo stampa durante la conferenza internazionale a Napoli, lo zelo dei giudici a scegliere un momento in cui tutti i riflettori erano puntati su Napoli, screditando non solo il Premier, ma l’intero Paese. Ho anche spiegato il ruolo decisivo del parzialissimo Presidente della Repubblica nel convincere Bossi ad abbandonare la maggioranza facendo cadere il governo, la vittoria del centrosinistra nel 1996, del centrodestra nel 2001, della sinistra nel 2006 e quindi la compiutezza della famosa alternanza che mancava nella Prima Repubblica.

Ciò che mi preoccupa di questo racconto è che il ragazzo di cui parlo è uno studente eccellente. Uscirà dalla scuola sapendo il greco e il latino e due lingue straniere moderne, saprà computare formule algebriche e trigonometriche, capirà la complessità della genetica, le formule chimiche e il funzionamento della termodinamica, ma non saprà distinguere la differenza fra una frottola e un fatto evidente anche ad un analfabeta che possiede il semplice senso comune.


Editors interested in subscribing to this syndicated column may request information by sending an e-mail to:

giogia@giogia.com                             Ritornare alla lista