Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L'Opinione delle Libertà, Edizione 100 del 10-01-2006 

Lezioni di diritto e di cinismo

di Sandra Giovanna Giacomazzi

Recentemente in una mia classe di diritto con la quale studiavamo le funzioni del parlamento e del governo, abbiamo esaminato il meccanismo della “questione di fiducia”. Da non confondere con il “voto di fiducia” con il quale un nuovo governo riceve l’approvazione del parlamento per il programma e il via ad un nuovo mandato, o con la “mozione di fiducia” con la quale il parlamento sfida l’appoggio di cui gode il governo, due concetti che avevamo già studiato. Così ho spiegato che nel caso della “questione di fiducia” è il governo a sfidare il parlamento. Ossia, quando il governo ci tiene particolarmente ad una sua proposta di legge e teme che potrebbe non raggiungere i voti necessari, può decidere di porre “la questione di fiducia”. Così facendo dice “se la legge non passa, il governo cade e si rischiano elezioni anticipate”.

I miei studenti non capivano. Ovvero capivano il meccanismo ma non perché un governo sarebbe disposto a sottomettersi ad un tale rischio per propria iniziativa. Ho spiegato loro che se il governo riteneva che il momento fosse inopportuno per l’opposizione di andare ad elezioni anticipate, poteva usarlo per incoraggiarli a votare con la maggioranza. O se invece il governo temeva dei voti di contrasto dentro la stessa maggioranza, i cosiddetti franchi tiratori, poteva essere utile per evitare che la maggioranza si dividesse. “Allora è una specie di ricatto!” un ragazzo ha esclamato. “Ma sì, se volete, si potrebbe vederla così”, ho risposto. “Ah, adesso, capisco”, ha sospirato più tranquillo. “Mi sembrava una cosa troppo seria, troppo nobile,” diceva, assecondato da tutta la classe.

Alla loro tenera età quando dovrebbero trasbordare di idealismo, i liceali sono già impregnati di scetticismo. Nonostante sette anni di tran tran di Ciampi, il tanto sbandierare del tricolore e la resurrezione del due di giugno come data di nascita della Repubblica, il cinismo verso le istituzioni è ben annidato nei ragazzi prima ancora di acquisire il diritto al voto. Lo spettacolo a cui hanno assistito in questi giorni di spartizione di poltrone per le tre cariche più alte dello Stato con elezioni fatte di schede bianche e di messaggi criptati, non li avrà aiutati a migliorare la loro percezione delle istituzioni.


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