Italian Perspectives                                         
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Otto e mezzo: La Sette “sballa” con Sofri e Lerner (L"Opinione, 23 ottobre 2002)

Non si capiscono mica le scelte de La 7.  Fino a sabato sera rimpiangevo la presenza di Gad Lerner accanto a Giuliano Ferrara nel programma Otto e Mezzo.   Se inizialmente Luca Sofri sembrava un po’ pulcino dopo il galletto spennacchiato che era il suo predecessore, si è presto rivelato un arrogantiello che interrompe i suoi interlocutori con delle domande ed osservazioni di sproposito, e con quella sua facciotta furbacchiona da schiaffi.  Ma perché sta lì ‘sto figlio di papà, se non per nepotismo, anche se il papà suo sta in galera?  Ma allora meglio il Sofri autentico in collegamento diretto tutte le sere dal Don Bosco di Pisa.  Di Otto e Mezzo non mi piace neanche più la musica.  Però se avevo nostalgia per Lerner, sabato sera la prima puntata di L’Infedele me l’ha fatta passare.

Alla faccia dell’equanimità: la platea a sinistra di sinistra, di italiani, egiziani e persino palestinesi, uniti nel loro anti-americanismo, anti-Bushismo, anti-guerra all’Iraq.  La platea di destra doveva rappresentare il punto di vista americano, e degli americani che vivono in Italia.  Ma lì, a difendere e spiegare con pazienza le scelte strategiche degli Stati Uniti, c’erano solo Edward Luttwak, Maria Giovanna Maglie, e Don Gianni Baget Bozzo in collegamento.  Mi avevano detto che il mio nome era stato suggerito per partecipare a questa trasmissione.  Adesso capisco perché nessuno mi ha chiamato.  La redazione di Lerner ha fatto un ottimo lavoro radunando tanti americani anti-americani, autentici, residenti in Italia, di stampo critico alle strategie americane.  E quelli che non erano così, facevano fatica ad esprimersi.  Persino la bravissima, normalmente agguerritissima Maglie, a un certo punto ha alzato le spalle quando ha capito in che razza di trappola era finita. Da programmi faziosissimi schierati dalla loro parte, siamo finiti ad un palinsesto di programmi che di superpartes hanno solo la finzione.  Basta, smettiamola di farci prendere in giro.  Che ogni fazione faccia il suo programma.  Sarà poi l’audience a decidere chi dice la verità.


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