L’Opinione delle Libertà, Edizione 293 del 29-12-2005
Il “Non ci sto” e la faccia tosta di Kofi Annan
di Sandra Giovanna Giacomazzi
“Credo che tu faccia un po’ troppo lo sfacciato. Sono mesi, anni, che in questa sala ti comporti come uno scolaretto viziato. Sei un imbarazzo per i tuoi colleghi e per la tua professione. Smettila di comportarti male. Passiamo pure ad un giornalista più serio”. Con queste parole poco diplomatiche il ‘diplomatico’ numero uno al mondo, Kofi Annan, ha liquidato la domanda di un giornalista inglese alla conferenza stampa di fine anno.
Nessuno avrebbe potuto immaginare che il sempre fin troppo calmo, Segretario Generale della Nazioni Unite potesse perdere le staffe in un modo così incongruo e inopportuno. E pensare che cinque minuti prima aveva riso e scherzato offrendo consigli al suo eventuale successore per quando terminerà il suo mandato alla fine dell’anno prossimo. “Deve essere qualcuno con ‘thick skin’,” la pelle spessa, ossia non troppo permaloso e suscettibile alle critiche. “Qualcuno con senso di umorismo, dentro e fuori, che sa ridere di se stesso”.
Il suo “non ci sto” scalfariano di cinque minuti dopo era totalmente opposto al suo precedente consiglio. Non ha neanche permesso alla giornalista del “Times” di Londra di porre la sua domanda. Appena ha capito che sarebbe stata una richiesta di spiegazione a proposito della Mercedes comprata da suo figlio, intestata però al padre e spedita in Africa approfittando di uno sconto diplomatico, solo uno dei tanti episodi dello scandalo intorno alla gestione del programma “Oil for Food”, è uscito fuori dai gangheri.
Il presidente dell’Associazione di Corrispondenti delle Nazioni Unite (UNCA) ha risposto all’esplosione di Annan dicendo che James Bone non era un imbarazzo per i suoi colleghi, che era un membro a tutto titolo dell’UNCA e che aveva ogni diritto di fare la sua domanda.
Durante i diciotto mesi d’inchiesta sullo scandalo “Oil for Food”, Annan ha sempre rifiutato di parlarne, rifugiandosi dietro un giustificato rispetto per il protocollo. “Aspettiamo e vediamo quale saranno i risultati del rapporto Volcker”. Ma dopo che il rapporto Volcker è stato consegnato, ha accettato solo tre domande in tutto a riguardo e non ha mai tenuto una conferenza stampa dedicata all’argomento.
C’è una tecnica d’insabbiamento da sempre onorata dall’Onu. Quando un’inchiesta non è conclusiva, dicono che sia risolta. Per James Bone il fatto che non sia conclusiva, non vuol dire affatto che sia risolta. Sarà risolta quando scopriremo che cosa è successo.
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