Karzai contro Gino Strada (Sull’Opinione, 4 marzo 2003)
Dopo i suoi colloqui al Senato e con il Presidente George Bush in Washington la settimana scorsa, domenica il presidente di Afghanistan Hamid Karzai è stato intervistato dalla CNN. Pur non negando la lunghissima strada ancora da percorrere, gli abusi di diritti umani da parte di gruppi isolati e gli scontri con terroristi tuttora sul territorio, il presidente ha fornito un promettente stato della nazione: Due milioni di rifugiati sono tornati in patria. Tre milioni di bambini sono tornati nelle scuole. Una nuova moneta è stata emessa e l’economia è in crescita. Stanno organizzando un esercito nazionale che conta già 3,000 uomini. I tedeschi stanno aiutando a costruire una forza di polizia. L’anno scorso i lavori si sono concentrati sulla ricostruzione del sistema stradale. L’anno prossimo si spera di lavorare sui sistemi d’irrigazione. Insomma, non è una descrizione del paradiso terrestre, ma è certamente un impressionante inventario di progresso in pochissimo tempo, un passo da gigante dal buio medievale dei talibani verso un futuro basato sullo stato di diritto. Per dipingere un quadro così roseo, si capisce che il presidente ha omesso di consultarsi prima con la nostra massima autorevolezza, Gino Strada, che di cose afgane ne sa molte più del diavolo, figuriamoci del presidente.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista