Italian Perspectives                                             
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Quel sentimento anti-yankee dell'intellighenzia occidentale(L'Opinione, 1 luglio 2003)

Comincio a pensare che George W. Bush abbia sbagliato tutto.  L’asse del male non sta né in Medio Oriente né in Asia, ma nell’intellighenzia occidentale.  Nelle scuole pubbliche, nelle università, sulle pagine editoriali di certi giornali, e nei libri che propongono teorie deraglianti, seminano veleni ideologici peggio dell’antrace.

Alla Fiera del Libro a Torino c’era una certa concentrazione della specie.  Ad una conferenza intitolata “America e gli altri” ho imparato che l’unico vero male nel mondo sono gli Stati Uniti d’America.  Ad informarmi di questo status del mio Paese sono stati: Gian Enrico Rusconi, professore di scienze politiche all’università di Torino, Alberto Asor Rosa, direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari alla Sapienza di Roma,  Emmanuel Todd, autore francese del nuovo libro, “Après l’empire” o “Dopo l’impero”, e  Jean Ziegler, studioso svizzero e autore del libro “Nouveau maitre du monde” “o La privatizzazione del mondo” nella sua versione italiana.  L’unico a difendere la mia povera America è stato Massimo Teodori, autore del libro nuovo uscito “Benedetti americani”, dopo il successo del suo “Maledetti americani”.  Gianni Riotta, che fungeva da moderatore, si è comportato con troppa equidistanza diplomatica.  Purtroppo, ciò che poneva sulla bilancia in difesa degli Stati Uniti era una piuma in confronto al piombo di anti-americanismo che stava dall’altra parte.

Eppure cominciano sempre con la premessa che non sono anti-americani.  Ma quando iniziano i loro discorsi con una bugia grande e grossa così, oramai abbiamo imparato che loro sono in malafede e pretendono che noi siamo stupidi.

La tavola rotonda al salone è incominciata con le dichiarazioni deliranti di Gian Enrico Rusconi.  Nel criticare la posizione del governo italiano riguardo al conflitto nel Golfo, ha parlato sempre di “Lui”.  Insomma talmente gli è letteralmente disdicevole il fatto che Berlusconi sia il nostro premier che per nominarlo non lo nomina.  Anziché usare la B-word, usa la L-word, Lui, con la maiuscola!  Ma c’era di peggio. Il vero messaggio di Rusconi era il seguente:  l’Europa deve creare un sistema di difesa indipendente dagli Stati Uniti, costi ciò che costi, anche se vorrà per forza dire una diminuzione del sociale.  Solo se l’Europa è armata fino ai denti potrà fare non solo la voce grossa del dissenso quando l’America propone iniziative belliche, ma potrà minacciare di usare le proprie armi per fermarla!

Per Alberto Asor Rosa, invece, il nuovo militarismo degli americani non ha niente a che fare col terrorismo.  Se non ci fosse il terrorismo, gli americani l’avrebbero inventato, e forse hanno fatto proprio così!  Non c’entra niente il petrolio con la guerra in Iraq.  Gli americani hanno mandato i soldati a Baghdad per avere il controllo preventivo del mercato globale.

Per Rosa il mondo è dominato da una forza troppo sproporzionata che si chiama gli Stati Uniti, che creano “lo stato d’emergenza continuo,”e  che “minacciano le regole del gioco democratico”.  Qualcuno dovrebbe informare Mr. Rosa, che la democrazia non è un gioco e che negli Stati Uniti le sue regole sono sane e salve.  Veramente, lo ha fatto Teodori, ma non mi pare che Rosa ne sia rimasto molto convinto.

Poi ci ha raccontato una cosa veramente tremenda.  Pensate che quando Bush è arrivato sulla portaerea nel Golfo, sul suo elicottero in lettere grandi e grosse, non c’era scritto “Presidente degli Stati Uniti” come Mr. Rosa si sarebbe aspettato, ma “Comandante in Capo”.  Sarà una sorpresa per Rosa, ma non è stato Mr. Bush ad inventare questo titolo.  L’incarico fa parte della sua “job description” scritta nella nostra costituzione.

Ziegler apre il suo discorso citando Jean-Jacques Rousseau. “Nel rapporto fra il debole e il forte, è la libertà che opprime e la legge che libera.”  E già!  E sti cristi d’americani vorrebbero opprimere il mondo intero con questo demonio di nome “Libertà”!  Insomma mentre Alberto Asor Rosa invitava tutti a “battere la guerra”, Ziegler implorava tutti a recarsi ad Evian per combattere contro il G8.  Con toni violenti e tambureggianti due vecchi signori che non vogliono ammettere che l’utopia terrestre che hanno sognato nella loro gioventù non ha prodotto altro che deprivazioni, miseria e massacri, incitano alla violenza in nome della pace e della giustizia sociale!

Al meno una generazione separa il francese Emmanuel Todd da Asor Rosa e Ziegler, ma in quanto al farneticare, dà a loro filo da torcere.  Secondo Todd, l’impero americano è morto.  L’economia americana è in caduta libera.  Gli americani non sanno più produrre un fico secco (avrà dimenticato quelli della California), ma sanno solo consumare.  Col suo divorante debito di bilancio dei conti con l’estero, il nuovo mondo ha l’atteggiamento del predatore.  Vive dei beni prodotti in altre terre lontane.  Dopo la caduta del muro di Berlino, il vecchio mondo non ha più bisogno del nuovo mondo, ma è il nuovo mondo che ha bisogno di quello vecchio per appagare il suo appetito inesauribile.  L’America ha scelto di fare la guerra in Iraq non a causa del petrolio, ma perché doveva trasformare questa sua debolezza da dipendenza.  Usa il micro-militarismo teatrale spettacolare perché deve trovare una giustificazione per la sua presenza nel vecchio mondo.  L’espansionismo economico degli Stati Uniti negli ultimi 20 anni è paragonabile a quello dell’impero spagnolo del 600 che campava dell’oro altrui!

L’unico a non avanzare teorie aberranti, ma che ha cercato di lasciare che i fatti smentissero i paradigmi paranoici degli altri, è stato Massimo Teodori, che come docente di Storia degli Stati Uniti all’università di Perugia dovrebbe avere le carte in regola per fornire dati al riguardo.  In difesa dall’imputazione d’imperialismo, Teodori ha ricordato che nel 1917 come nel 1941, durante la guerra fredda e persino in Jugoslavia, sono stati gli europei a chiedere l’aiuto degli Stati Uniti e che era l’Italia ad implorare di entrare a far parte della NATO.  Altro che imperialismo!

Rispondendo alle critiche verso Bush e il partito repubblicano, ha rammentato che furono i presidenti democratici a condurre l’America in guerre, appunto Wilson, Roosevelt, e Kennedy, e che Truman, Esisenhower, Nixon, e Johnson ricevettero le stesse critiche.

Nel frattempo sono stati piuttosto i francesi a non scherzare con le loro manifestazioni di imperialismo:  Sono stati loro ad iniziare in Vietnam, per non parlare di Suez e dell’Algeria.  Teodori non lo ha detto, ma aggiungo io che, mentre tutti erano in piazza a febbraio a protestare contro una guerra che ancora non era neanche iniziata, Chirac agiva in Africa senza una parola di dissenso di nessuno  Mentre la Francia con la bocca faceva la moralista nel Consiglio di Sicurezza, con la mano mandava il suo esercito in Costa Avorio.

Per Teodori non sono gli americani a condurre una guerra infinita, è il terrorismo islamico ad averla dichiarata e ad averla condotta. Ha paragonato la demonizzazione degli Stati Uniti a quella di cui è vittima anche Israele.
Quando Teodori ha osato sviare dal suo raccontare i fatti per dire queste due battute d’opinione, sono stata l’unica ad applaudirlo.  Gli altri, che si sono spellate le mani quando Rusconi, Asor Rosa, Todd e Ziegler sparavano i vecchi luoghi comuni ed i nuovi paradigmi perversi, lo hanno fischiato.

Comincio a pensare che non ci sono proprio più speranze.  Ve ne rendete conto?  Vogliono la guerra con l’America!  Stanno distruggendo le menti di un’altra generazione.  Lo vedo ogni giorno nella scuola dove io insegno.  Usano termini altezzosi e il valore morale della pace per vendere la loro propaganda anti-americana.  A sentire tante diavolerie mi ha fatto pensare che forse Mao non aveva tutti i torti a mandare gli intelletuali a fare lavori forzati nei campi.  Come razza sono più percolosi della peste.



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