L’Opinione delle Libertà, Edizione 188 del 04-09-2007
Tigri asiatiche: si espande la
classe dei ricchi indiani
India, il nuovo
volto delle città
Non sono solo gli
Stati Uniti a produrre tanti nuovi miliardari. Addirittura Paesi
considerati
del “terzo mondo” pochi anni fa, come, per esempio, l’India, ne stanno
producendo tanti coi quali il mercato immobiliare non riesce a star
dietro alla
loro domanda per case di lusso. A proposito del mercato immobiliare si
dice che
ci sono tre regole d’oro. La prima è: ubicazione, la seconda:
idem, la terza:
pure. Ma che fare se l’ubicazione più ambita in tutta l’Asia
è un bassofondo?
Prima bisogna convertire il bassofondo in appartamenti e uffici di
lusso. Poi
bisogna decidere cosa fare con la gente che vive lì. Il governo
indiano sta
cercando di convertire il suo capitale finanziario, la città di
Mumbai, in una
città di prima classe mondiale. Ashish Kalra, direttore
dell’azienda
finanziaria, Trikona Capital, basata a New York, vorrebbe aiutare il
governo
indiano a realizzare questo desiderio. Fra gli investitori di Trikona
Capital
ci sono importante compagnie finanziare come Lehman Brothers e Fidelity
Investments.
A prima vista il bassofondo Dharavi sembra tutt’altro che un pezzo di
proprietà
molto ambita con i suoi 500 ettari di baracche sgangherate stracolme di
milioni
di residenti e cavi elettrici penzolanti fra le capanne. Ma Kalra lo
vede con
altri occhi pensando al parco industriale e ai treni pendolari
lì vicino, lo
considera il pezzo di proprietà più caro del mondo. Dice
che, dal punto di
vista immobiliare, Mumbai è per India, ciò che Manhattan
è per gli Stati Uniti.
Essendo un’isola, si può solo costruire in verticale, ma per
farlo bisogna
traslocare i sette milioni di abitanti che vivono nelle baracche. Kalra
ha
investito un bilione di dollari per progettare dei lussuosissimi
grattacieli
moderni. Ha buttato giù una capanna di due piani per costruire
un grattacielo
con appartamenti esclusivi, unità che valgano milioni di dollari
ciascuno con
viste panoramiche di tutta la città, pavimenti in marmo e
servizio di sicurezza
24 ore su 24.
La domanda è così cospicua che sono stati tutti venduti
prima di finire la
costruzione. Ma per fare posto per edifici simili ha dovuto prima
radere al suolo
i ghetti e costruire un complesso di case modeste per i loro residenti.
Sono
100,000 i palazzi economici che sono stati costruiti recentemente a
Mumbai che
vantano pavimenti in cemento, ascensori e acqua corrente,
comodità sconosciute
prima dai residenti di Darvi dove le donne lavavano i vestiti su lastre
di
cemento nelle acqua di scarico. Alcuni residenti vorrebbero resistere.
Preferiscono stravaccarsi nei loro spazi orizzontali, dove le famiglie
cucinano
e chiacchierano insieme passando di casa in casa, piuttosto che
rinchiudersi in
appartamenti costruiti in anonime torri verticali. Altri invece non
vedono
l’ora di togliersi dalle costruzioni precarie e abbracciano la
possibilità di
convertirsi alla modernità. Secondo le stime degli analisti nei
prossimi dieci
anni l’industria immobiliare in questa zona crescerà a 102
miliardi di dollari,
dai 14 miliardi di dollari d’oggi. Il costo del terreno e della
costruzione
delle case per le persone trasferite ammonta ad un terzo dei costi
totali.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista