L’Opinione delle Libertà, Edizione 41 del 25-02-2006
David Horowitz contro i docenti Usa: fanno troppa politica
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Purtroppo non è solo in Italia che le aule delle università diventano un campo di battaglia per i radicali di sinistra. Secondo lo scrittore e attivista conservatore, David Horowitz, i campus e le aule universitarie degli Stati Uniti sono pervasi da radicali sopravvissuti agli anni Sessanta che hanno occupato il mondo accademico coi loro pari. Sempre secondo Horowitz, chi li crede degli “hippies” innocui, inoffensivi e antiquati, si sbaglia. Rigurgitano violenza anti-americana, predicano l’anti-semitismo, ed esaltano l’uccisione di soldati e civili americani. E in cambio di questa corruzione delle menti dei ragazzi americani, ricevono soldi dai contribuenti e dalle tasse universitarie.
Per Horowitz, professori come Ward Churchill dell’università del Colorado, che ha fatto tanto scalpore l’anno scorso con la sua comparazione delle vittime degli attacchi terroristici dell’11 settembre ai nazisti che meritavano la loro fine, non sono l’eccezione, ma la regola. Nel suo nuovo libro “The Professors: the 101 most dangerous academics in America” (I professori: i 101 accademici più pericolosi dell’America), Horowitz denuncia con nome e cognome e coi fatti e misfatti, appunto, 101 esempi che sarebbero solo il punto dell’iceberg di un esercito.
Sono presenti nel suo elenco tutti i vecchi radicali degli anni Sessanta: Tom Hayden, Angela Davis, e i fondatori del “Weather Underground” Bill Ayers e Bernadine Dorn. Gente che Horowitz conosce fin troppo bene perché prima di diventare un attivista conservatore, lui stesso era uno dei fondatori del movimento New Left (Nuova Sinistra) degli anni Sessanta. Li ha frequentati per tanti anni, giustificando la loro cattiva condotta per una causa superiore prima di scoprire che i suoi compagni di merenda non condividevano per niente la sua buona fede. Oggi Horowitz è presidente del Center for the Study of Popular Culture (Centro per lo studio della cultura popolare), l’organizzazione che ha sponsorizzato la premiazione di Oriana Fallaci nel novembre dell’anno scorso, e fondatore della rivista on line FrontPageMag.com.
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