Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 116 del 10-06-2008

Elezioni Usa

I sostenitori di Hillary traditi dal partito e dal Quarto potere

di Sandra Giovanna Giacomazzi

La definizione dei mass media come quarto potere per la loro capacità di influenzare l’opinione pubblica e le scelte dell’elettorato è un concetto consolidato nell’ambito del diritto e della separazione dei poteri. Tuttavia, sempre più spesso, il giornalismo odierno è fatto da giornalisti che scrivono ciò che altri giornalisti hanno scritto avendo letto ciò che altri giornalisti ancora avevano scritto. Tutti confortati dalla certezza veritiera della notizia perché l’ha detto “la stampa”, come se fosse la fonte onnisciente della verità consacrata e non un concatenarsi infinito di plagi.

Ne sappiamo qualcosa del fenomeno anche riguardo alle notizie italiane. Come quando arrivano i giornalisti stranieri a Roma e vengono “wined and dined”, portati fuori a cena dai colleghi romani e indottrinati con la versione dei fatti proposta dai più accesi odiatori del Presidente del Consiglio. Il giorno dopo si leggono sul “New York Times” e sull’“Economist” le stesse identiche cose che si sono lette il giorno prima su “La Repubblica” e su “L’Unità”.  E tutti a dire: “Vedete, lo dice persino il “New York Times”, fingendo di non conoscere la vera fonte della “notizia”.

E’ da gennaio che i mass media del mondo hanno deciso per conto proprio che il senatore dell’Illinois, Barack Obama, sarebbe diventato il candidato democratico, dando l’impressione di voler far prevalere la loro volontà su quella dell’elettorato americano. E alla fine ci sono riusciti.

Ma c’era qualcosa di poco convincente nel ritornello ripetuto fino alla nausea dalla senatrice di New York, Hillary Clinton, sabato scorso, durante il suo discorso di rinuncia a Washington. Ad ogni ripetizione, quel “Questo è il motivo per cui dobbiamo fare tutto ciò che è possibile per far diventare Barack Obama il prossimo presidente degli Stati Uniti”, suonava meno sincero, più sofferto. Mentre la protesta rumorosa dei suoi sostenitori era sempre meno nascosta dagli applausi. Molte sostenitrici donne della Clinton non condividono la sua sospensione della campagna e giurano di voler votare per il repubblicano John McCain. Avrebbero preferito un ricorso in appello della Clinton contro la decisione presa dalla Commissione Regolatoria del Partito Democratico di regalare voti del Michigan ad Obama, addirittura strappando quattro delegati conquistati con il voto dalla senatrice di New York. E non hanno apprezzato il modo in cui Nancy Pelosi ha fatto pressione sui superdelegati per indurli a spostarsi nel campo di Obama, nella notte fra martedì e mercoledì scorsi, dopo le ultime due primarie, una delle quali vinta inaspettatamente dalla Clinton. Sentendosi traditi dal Partito Democratico, con l’aiuto dei mass media, minacciano di cambiare partito.


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