La gerarchia scolastica (L'Opinione, 12 giugno 2003)
La scuola dove io insegno ha la grande fortuna di avere un laboratorio informatico molto ben equipaggiato. Non ne ho ancora fatto uso perché non so usare la Rete Didattica, cioè quello che permette all’insegnante di condurre una lezione sull’Internet o in collegamento col satellite con tutti gli studenti che guardano e sentono la stessa cosa. Io potrei usarla, per esempio, per visitare un sito dove sono trascritte in inglese tutte le costituzioni del mondo per fare una lezione comparativa, prima guardando il sito insieme, e poi lasciando a loro il controllo, assegnando a gruppi diversi una costituzione diversa sulla quale dovrebbero fare poi una relazione a tutta la classe. Ma di esempi utili ce ne sono milioni!
L’altra settimana ho formalizzato con una richiesta scritta il mio desiderio di fare un piccolo corso di formazione di poche ore per imparare appunto ad usarla. Camminando poi per il corridoio, ho visto il tecnico del laboratorio e gli ho comunicato che avevo fatto questa richiesta alla vice-presidenza. Lui mi ha risposto che sapeva già tutto, che lui non poteva farlo perché non ci sarebbe stato durante il mese di giungo, ma che si è già trovato uno degli educatori che è in grado di condurre un tale corso. Io gli ho detto stupefatta, “Ma com’è possibile che tu sappia già tutto? Ho appena consegnato la mia richiesta neanche un’ora fa?” Allora sono tornata in vice-presidenza, e la vice preside che era davanti al suo computer, mi ha detto, “È già organizzato tutto. Sto scrivendo la circolare per le iscrizioni!” Io le ho ringraziata, meravigliata per la sua efficienza nell’eseguire un mio desiderio, cosa che rileva che prima di seppellirsi nella scuola pubblica, aveva passato un po’ di tempo nel mondo reale, nell’editoria, addirittura negli Stati Uniti, dove si vede che le sarà rimasta appiccicata la nozione dell’immediatezza nell’effettuare le esigenze senza i passaggi di mille meetings e parole a palate.
La cosa poi è stata annunciata al Collegio Docenti, e tutti erano contenti. La Giacomazzi contenta, il preside contento, la vice-preside pure, atri insegnanti interessati anche, l’educatore che terrà il corso idem.
Mai l’avessi fatta! Ho saputo dopo che per la sua buona volontà la brava vice-preside è stata bacchettata e sgridata dal capo degli educatori, perché lui non è stato consultato prima per dare il suo permesso alla cosa. Insomma, l’Eminenza Grigia, che sempre sta barricato nel suo ufficio, che non ho mai visto FARE qualcosa neppure sorridere, anziché essere contento che uno dei suoi si rende veramente e allegramente utile, si preoccupa della gerarchia scavalcata!
Subito non capivo, ma forse adesso capisco. Se non si occupa lui di far valere e rispettare il suo rango nella gerarchia, forse qualcuno potrebbe accorgersi che il suo ruolo è, appunto, inutile.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista