L’Opinione delle Libertà, Edizione 132 del 28-06-2008
Elezioni Usa
L’ipocrisia di
Obama sul finanziamento pubblico ai candidati
Il candidato
democratico, Barack Obama, ha annunciato che non accetterà
finanziamenti
pubblici per la sua campagna nelle elezioni generali. E’ la prima volta
nella
storia americana che un candidato rifiuta soldi pubblici. Perché
lo fa? Perché
le regole dettano che, chi li prende, accetta anche le loro limitazioni
di
spesa per la campagna. Di quanti soldi si tratta? Con il sistema di
finanziamento pubblico, ogni candidato che li accetta riceve circa 85
milioni
di dollari e non può raccogliere o spendere di più.
Paragoniamo quella cifra a
quanto è stato raccolto e speso durante le primarie. Secondo le
stime, il
candidato repubblicano, John McCain, ha raccolto circa 93 milioni.
Barack
Obama, invece, ha raccolto 265 milioni! Se riuscisse a ripetere quella
performance e se i sostenitori di Hillary Clinton dessero a lui quanto
hanno
donato a lei durante le primarie, si tratterebbe della somma colossale
di 462
milioni di dollari. Si capisce perché ha deciso di fare a meno
delle elemosine
dello Stato.
Ma c’è un
problema: ci sono molti filmati in cui Obama fa la parte del
predicatore che
vede il diavolo corruttore nei finanziamenti privati e i meriti
egualitari dei
finanziamenti pubblici. “Sono un sostenitore di finanziamenti pubblici
da
quando sono entrato in politica” ha dichiarato davanti ad un gruppo di
elettori
nell’aprile del 2007. E in novembre ha firmato un documento che diceva
“Farò un
accordo con il candidato repubblicano per preservare un’elezione
generale
governata dal finanziamento pubblico”. Ma lo diceva prima di conoscere
la
propria capacità di raccogliere fondi e quando pensava che il
candidato repubblicano
fosse il ricchissimo Mitt Romney.
Secondo
John
McCain la gaffe è grande, non tanto perché va contro una
promessa fatta al
candidato repubblicano, ma al popolo americano. McCain prenderà
i soldi insieme
alle relative limitazioni, esattamente come aveva promesso prima delle
elezioni. Che cosa vuol dire in termini strategici? Il senatore
dell’Illinois
potrà spendere molto nei territori filo-repubblicani, obbligando
McCain a fare
altrettanto. Quindi sottraendogli i fondi che avrebbe potuto investire
negli
stati dove è più forte Obama. Il candidato democratico
sta ricevendo critiche
per questa sua decisione anche da parte dei suoi amici. Temono che un
cambio di
rotta su un argomento simile gli costerà di più in
immagine ed accuse di
ipocrisia di quanto guadagni in strategia.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista