Italian Perspectives                                     
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Altro che epitaffio professionale per Lilli Gruber!  (L’Opinione, 22 aprile 2003)

Ho saputo che il sindaco di Castrocaro Terme, Maurizio Fussi, ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Lilli Gruber per i servizi realizzati al TG1 da Baghdad durante la guerra in Iraq, e che c’è chi teme un diffondersi del fenomeno tra tutti i comuni d’Italia capeggiati da sindaci diessini.  Siamo in tanti, credo, a preoccuparci per quest’eventuale lilligruberizzazione dei comuni italiani.

Recentemente dallo studio di Porta a Porta, l’Onorevole Gustavo Selva, ha chiesto a Lilli Gruber in diretta da Baghdad:  Ma gli americani hanno fatto qualcosa di giusto secondo Lei?  Nonostante il tono perfettamente pacato della domanda, la Gruber ha capito che non era una richiesta per informazione, ma una forte critica al suo modo di non fornire notizie ma opinioni faziose, e con molto imbarazzo ha barcamenato una tortuosa non risposta alla non domanda.

Già, alla Lilli non è bastata la figura che ha fatto, quando ha aggredito un Marine americano appena entrato nell’albergo Palestina a Baghdad con la sua accusa:  Ma lo sa che siete considerati degli invasori e conquistatori dal popolo iracheno?  E il Marine le ha risposto con molta pacatezza:  Mah!  Non mi sembra.  Guarda lì fuori come ci festeggiano!  O ancora prima quando non ci ha risparmiato una vera autentica crisi isterica in diretta, seguita da invettive anti-americane e una sua personale versione dei fatti: che gli americani avevano sparato contro qualcuno all’ultimo piano del suo albergo, non perché col sole negli occhi pensavano di aver un bazooka puntato contro, ma perché volevano eliminare l’intera fonte di informazione giornalistica a Baghdad.  Qualche sera dopo era di nuovo in prima linea davanti alla telecamera, sfoggiando l’ennesimo foulard e orecchini, con aria di sfida negli occhi e un sorriso di rivincita sulle labbra gonfie dipinte di rosso, lo stesso rosso dei capelli, dipinti anche loro color carota così da fare pendant, per raccontarci di una manifestazione anti-americana con slogan anti-Bush svoltasi da qualche parte lì vicino.

A me sembra che la Gruber abbia sbagliato mestiere, che la sua vera vocazione sia sfilare in testa alle manifestazione arcobalenate, e evidentemente la pensa così anche il Sindaco Fussi.  Ma battute a parte, in Italia avete un ordine di giornalisti con tanto di concorso e tesserino e privilegi e chi più ne ha più ne metta, ma un codice deontologico per il mestiere di cronista non esiste?  Negli Stati Uniti, non abbiamo niente di tutto ciò, ma vi assicuro che se una come la Lilli, più preoccupata per il suo maquillage e la sua missione personale, lavorasse per la CNN, sarebbe licenziata in tronco, senza, grazie a Dio, beneficio dell’articolo 18.



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