Italian Perspectives                                                              

by Sandra Giovanna Giacomazzi

L’Opinione delle Libertà, Edizione 243 del 12-11-2008

La conta dei voti

Barack Obama non ha trascinato le masse al voto
 
di Sandra Giovanna Giacomazzi

Sono mesi che i media ci raccontano la storia dell’eccezionale e attesa partecipazione al voto per le elezioni presidenziali statunitensi. La storica candidatura di Barack Obama, l’impegno della sua campagna per incoraggiare la gente a registrarsi e a votare in anticipo e la popolarità in caduta libera del presidente in carica avevano convinto i media e i pundits che ci sarebbe stato un incremento drammatico. Ma adesso che tutti i voti sono stati contati, come sono andate realmente le cose? C’è stata quella partecipazione record prevista da tutti? La risposta: per niente. Il numero dei partecipanti è stato più o meno uguale al 2004. Il numero di votanti era più alto del 2004, ma la percentuale dei votanti avendone il diritto era uguale, circa il 60%. C’è stato un calo nella partecipazione dei Repubblicani dell’1%, comprensibile visto che John McCain è sempre stato un candidato atipico se non ribelle, e un incremento del 3% dei Democratici, modesto, se si pensa alle aspettative.
 
Specialmente quando si considera la quantità di tempo e denaro che i Democratici hanno dedicato alla campagna “get-out-the-vote”, Gotv, “fa che vadano a votare”. Ci sono alcuni stati chiave che hanno addirittura registrato un declino.  Nell’Ohio, per esempio, dove le campagne Gotv sono state molto aggressive, i votanti sono calati da 5.722.443 nel 2004 a 5.595.966 nel 2008, dal 72 al 67%. In Pennsylvania, invece, anche se più persone hanno votato la partecipazione si è abbassata dal 68,9% nel 2004 al 66,8% quest’anno. Questo perché c’erano più persone registrate.
 
A livello nazionale, ci sono ventidue stati che hanno rilevato un incremento. Di questi, il più grande è la North Carolina dove è cresciuto di 9,4 punti e Georgia di 6,7 punti. In entrambi gli stati la popolazione nera è molto numerosa. Di fatto, la candidatura di Obama ha fatto molto per incrementare il voto dei neri, come anche quello dei giovani. Eppure gli stati con i turnout più elevati in assoluto sono Minnesota con il 76% e Wisconsin con il 71%.
 
Tuttavia sono sempre cifre molto al di sotto ai livelli dei Paesi europei, che spesso criticano e poco capiscono la scarsa partecipazione americana, che in parte può essere spiegata da una certa dose di disinteresse politico. Ma soprattutto è segno di fiducia. Gli Stati Uniti hanno conosciuto solo la democrazia, quindi chi non va a votare, non ha paura che arriverà una dittatura. E anche quest’anno mentre mezzo mondo si strappava i capelli con la sua Obamania, gli americani sono andati a votare come sempre. Se Obama ha avuto una vittoria schiacciante nell’Electoral College, nel voto popolare ha vinto solo con un magro 6%. Se avesse vinto McCain con una percentuale così bassa, i giornali europei avrebbero gridato allo scandalo, pretendendo dagli americani di abolire l’Electoral College a favore del voto popolare.


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