Italian Perspectives                                         
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

Dorfman come Vattimo  (Sull’Opinione, 25 febbraio 2003)

Azzeccatissimo Daniele Capezzone, come spesso lo è, con il suo paragone fra Ariel Dorfman e Gianni Vattimo in una battuta di due parole fatta dal microfono della rassegna stampa di Radio Radicale domenica mattina.  Dorfman, professore di letteratura cileno, autore d’apprezzabilissimi romanzi, dalla prestigiosa Duke University coi suoi suggestivi muri di mattoni adornati d’edera nelle sontuose colline verdi della North Carolina, manda una “Lettera ad un dissidente iracheno” pubblicato in prima pagina sull’Unità.  Dopo un elenco sterminato d’orrori commessi dal regime di Saddam Hussein contro il suo popolo, l’intellettuale cileno conclude che, ciò nonostante, non vale la pena fare una guerra per fermare ed evitare altri massacri simili.  Anche Vattimo aveva elencato in lungo e in largo tutti i motivi per cui Adriano Sofri non dovrebbe trovarsi in prigione, concludendo anche lui che, ciò nonostante, era preferibile che Sofri restasse in prigione, pur di rinunciare ad una grazia proveniente da Berlusconi.  Saremo plebe troppo bassa per capire le vie alte dei professori:  Meglio farsi massacrare sotto un dittatore spietato o marcire in prigione che accettare soluzioni da nemici ideologicamente disdicevoli come Bush o Berlusconi.



Editors interested in subscribing to this syndicated column may request information by sending an e-mail to:

giogia@giogia.com                                           Ritornare alla lista