L’Opinione delle Libertà, Edizione 79 del 25-04-2008
Ilaria D’Amico e la sua Exit
Correttezza politica, educazione scorretta
di Sandra Giovanna Giacomazzi
Credo che chiunque abbia visto la puntata di
“Exit-Uscita di sicurezza” il programma d’inchiesta di Ilaria D'Amico
su La7
lunedì sera converrà che abbia mancato alla sua missione
di “informare, capire,
fare una Tv di servizio”. La puntata
sembrava uscita dalla scuola di santa inquisizione santoriana,
spudoratamente
di parte e spietatamente censoriale verso chi offriva un punto di vista
contraddittorio. Tanto che il pubblico
si sarà domandato perché mai avrà invitato Arturo
Diaconale, il direttore del
nostro giornale, se aveva intenzione di non farlo rispondere alle sue
stesse
domande, non permettendogli di finire nessun intervento, ma anche
interrompendo
ogni sua frase. E pure l’anno scorso
il nostro direttore le aveva dedicato un corsivo intitolato “Ilaria
politicamente corretta”, firmato Orso di Pietra, non priva di tanti
complimenti. E’ vero che l’aveva
descritta come brava e invece lei è davvero bravissima, e come
bella, e invece,
lei è bellissima con quei capelli lunghi, diritti e nerissimi
come i suoi
occhi, una pelle stupenda, liscia e bianchissima e con tutte le forme
conforme
alla giusta misura e proporzione, anche se lui menzionò solo le
tette. E anche intelligente e qui, senza
volerle
togliere niente, basta così, senza la forma superlativa. E pensare che non ha neanche menzionato la
sua voce terribilmente stridente alla Sandra Milo o alla Jervolino,
sgradevole
quanto il gesso malposato sulla lavagna e particolarmente stonante in
un quadro
così perfetto. Sarà politicamente corretta dal punto di
vista del suo pedigree
di sinistra, fra nonna cattocomunista, mamma sessantottina, e chi
più ne ha più
ne metta dei suoi eroi da quella parte, ma dal punto di vista
dell’educazione è
scorrettissima quando si tratta di come tratta i suoi ospiti che non si
collocano in quelle file. Perché il direttore non abbia alzato i
toni o perché
non si sia alzato lui per andarsene come spesso capita in questi tempi,
lo
dobbiamo solo al fatto che i suoi nonni e genitori gli abbiano
senz’altro
trasmesso il gene dominante del gentiluomo.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista