Civis romanus sum (L'Opinione, 12 febbraio 2003)
Parlando con un amico italiano, mi ha raccontato come abbia dovuto nascondere per tutta la vita la sua passione per l’Impero Romano. Sembrava una cosa ridicola, anche per la parodia che ne aveva fatto Mussolini. Ora invece è fiero di appartenere all’“Impero”, tollerante e liberale, che per la prima volta nella storia dopo di allora vuole unificando il mondo nel segno della civiltà. I romani rispettavano religioni, usi e costumi delle popolazioni dell'Impero, ma imponevano la legge di Roma. I popoli prosperavano contenti, erano difesi dalle scorrerie dei barbari e, dalla Britannia all’Armenia, dall'Iberia alla Dacia, dalla Grecia alla Siria, dalla Mesopotamia all’Egitto, dicevano con fierezza: Civis romanus sum. Traduzione: We are all Americans!
giogia@giogia.com Ritornare alla lista