L’Opinione delle
Libertà, Edizione 134 del 01-07-2008
Quarant’anni fa
nasceva a Torino il Centro Pannunzio
di Sandra Giovanna Giacomazzi
“A quarant’anni
dal ’68, nell’Aula Magna dell’Università di Torino, voglio
rendere omaggio ai
grandi Maestri della scuola torinese che in quegli anni vennero fatti
oggetto
di una contestazione tanto violenta quanto ingiustificata”. Sono queste
le
parole del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro
Bondi, letti
dall’ex senatore Francesco Forte alla presentazione di un volume
pubblicato dal
Centro Pannunzio, intitolato “Quarant’anni di libero pensiero: Una voce
fuori
dai cori”, scritto da Tiziana Conti, Giancarlo Borri e Anna Ricotti. Il
volume
ripercorre la storia del Centro Pannunzio dalla sua nascita
ricostruendo i
passaggi rilevanti delle sue attività in tantissimi campi:
culturali,
scientifici, umanistici, politici e di attualità e costume con
una ricca
documentazione fotografica che ricorda gli appuntamenti più
importanti
organizzati dal Centro. Tuttavia, il libro non è solo
autocelebrativo. Sono
anche presenti delle significative riflessioni critiche sul Centro.
L’ultimo
capitolo contiene una lunga e polemica riflessione sul “senso” della
presenza
del Centro nella cultura tornese ed italiana, sulla sua indipendenza
rispetto
alle caste politiche e culturali, sulle ostilità e sugli
studiati silenzi con
cui il “Pannunzio” si è dovuto scontrare.
Il libro offre anche una spiegazione del motivo per cui il Centro
Pannunzio è
nato a Torino. Mario Pannunzio nacque a Lucca e visse a Roma, ma
sentiva dei
forti legami con la città di Torino. Amava il Risorgimento e il
suo fautore
Cavour, tant’è vero che teneva un suo ritratto dietro la sua
scrivania di
direttore de “Il mondo”. Nella sua lunga lettera, il Ministro Bondi,
che non ha
potuto essere presente a causa di impegni istituzionali, ha ricordato
la
missione del Centro nato in tempi difficili. “Il Centro ”Pannunzio“
è nato in
quel clima di scontro generazionale e politico su una scommessa
importante:
lanciare un ponte tra generazioni in nome della cultura che, ad un
certo
livello, ha poca importanza di che matrice originaria essa sia,
perché è solo e
soltanto cultura”. Ha anche ricordato due fra le tante posizioni
scomode prese
dal Centro in difesa dei suoi valori. “In anni difficili, ha fatto
parlare
Edgardo Sogno, quando all’eroe della Resistenza e Medaglia d’Oro era
riservato
il silenzio più assordante”. E in tempi più recenti “ha
premiato Giampaolo
Pansa per i suoi libri coraggiosi su quello che è accaduto in
Italia prima e
dopo il 25 aprile 1945”. Al termine dell’incontro una copia del libro
è stato
offerto in omaggio a tutti i partecipanti.
giogia@giogia.com Ritornare alla lista