Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 22 del 01-02-2008

Oggi i caucus repubblicani

“Chi vince nel Maine, vince nella nazione”

di Sandra Giovanna Giacomazzi

Con tutta l’attenzione dei mass media occupata dai risultati delle primarie nella Florida e indirizzata verso “Super Tuesday”, quando ben 24 stati andranno al voto, si sono dimenticati che in mezzo ci sono i caucuses repubblicani nello stato di Maine. Benché il “Pine Tree State” abbia relativamente pochi delegati – 34 per i Democratici e 21 per i Repubblicani – i delegati del Maine potrebbero, come tanti altri, fare la differenza. In un anno elettorale pazzesco come quest’anno dove una chiara vittoria per un candidato è elusiva per entrambi i partiti tanto oggi quanto lo fosse un mese fa, ogni delegato può essere determinante come non avveniva da generazioni. Oramai le Convention estive erano diventate solo delle grandi feste, visto che si sapeva già molto prima chi aveva vinto. Ma quest’anno a Denver e a Minneapolis si potrebbe dover votare sul serio.

I caucuses repubblicani del Maine inizieranno oggi, in una località per ogni contea, e dureranno per tre giorni anche se la maggior parte delle contee ha deciso di optare per venerdì o sabato perché domenica si gioca il Super Bowl. I candidati a concorrere per i 3,000 delegati sono il senatore John McCain dell’Arizona, l’ex governatore del Massachusetts, Mitt Romney, l’ex governatore dell’Arkansas, Mike Huckabee, e il deputato texano, Ron Paul. L’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani, dopo i risultati per deludenti nella Florida, si è ritirato. Come nell’Iowa, col sistema dei caucus i cittadini s’incontrano nel posto designato che può essere qualsiasi posto pubblico: la palestra di una scuola, un auditorio o in una biblioteca. Dopo aver sentito i discorsi dei candidati surrogati, i partecipanti si separano in gruppi che corrispondono al candidato che hanno deciso di appoggiare, offrendo un voto palese col proprio corpo. I delegati sono poi distribuiti secondo il numero di persone che hanno appoggiato ogni candidato. Un caucus può concludersi in pochi minuti o durare per ore.

Lo stato di Maine ha una lunga tradizione di caucuses, sebbene abbia anche condotto delle primarie, le ultime nel 2000. Nel frattempo il provvedimento della legge che permetteva la conduzione di primarie è stato abrogato. Adesso la legge detta che i partiti debbano svolgere un caucus in almeno una località per ogni contea. Secondo il presidente del Partito Repubblicano del Maine, Julie Ann O’Brien, i caucuses locali dovranno scegliere circa 3.000 delegati per la convention dello stato che si svolgerà il 2 e 3 di maggio al Centro Civico di Augusta. Saranno poi loro a scegliere i 21 delegati e i 18 sostituti che andranno alla Convention nazionale in Minneapolis-St. Paul, Minnesota dal 1-4 settembre. I delegati repubblicani non saranno tenuti ad appoggiare un candidato specifico perché i risultati delle primarie del “Super Tuesday” il 5 febbraio potrebbero cambiare ulteriormente la scelta dei candidati che rimarranno in gara. Altri candidati potrebbero ritirarsi dopo quella data.

I democratici faranno i loro caucuses domenica 10 febbraio. A differenza dei repubblicani i democratici non scelgono una località per contea ma ogni località terrà il proprio caucus. Una volta lo stato di Maine era considerato la cartina di tornasole per le elezioni presidenziali.
Si diceva “As Maine goes, so goes the nation”.
Si riferiva al governatore dello stato. Se il governatore era repubblicano, vinceva la presidenza il candidato repubblicano e viceversa. Per la cronaca, l’attuale governatore del Maine è John Baldacci, un democratico.


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