Italian Perspectives                                                              
by Sandra Giovanna Giacomazzi 

L’Opinione delle Libertà, Edizione 138 del 05-07-2008

Caro petrolio

Stato o mercato? Gli Usa si interrogano

di Sandra Giovanna Giacomazzi

L’argomento economico che più preme sulle coscienze e sui conti correnti americani è quello che riguarda il prezzo della benzina. Già: se non vivi in un’area metropolitana, negli Stati Uniti l’automobile è indispensabile. Per l’americano medio è del tutto normale viaggiare decine di chilometri per recarsi al lavoro o andare a fare la spesa. E non sono abituati a pagar cara la benzina. Il rapporto è sempre stato uno a quattro o cinque: con quello che pagavi un litro di benzina in Europa, negli States te ne davano un gallone (4 litri e mezzo). Ma col prezzo del petrolio in salita libera, i due candidati per le elezioni presidenziali propongono politiche specifiche per affrontare il problema del prezzo del petrolio da un punto di vista tutt’altro che sorprendente: il solito baratto fra “more government or more market”. Cioè: “Abbiamo bisogno di più Stato o di più mercato?”.

Il candidato democratico, il senatore dell’Illinois Barack Obama, propone più Stato, quello repubblicano, il senatore dell’Arizona, John McCain, più mercato. Obama vuole incrementare la presenza dello Stato, imponendo tasse salate per le compagnie petrolifere che guadagnano troppo (suona familiare?), applicare regole rigorose sulla speculazione e usare il denaro pubblico per investire in fonti energetiche alternative. McCain vuole eliminare le tasse governative sulla benzina durante il periodo estivo, permettere la costruzione di impianti offshore per l’estrazione di petrolio sottomarino, e sta preparando un programma per l’indipendenza energetica totale per gli Stati Uniti entro il 2025. Propone anche una gara con lauta ricompensa: 300 milioni di dollari per la compagnia capace di inventare una batteria per automobili che le renda indipendenti dal petrolio una volta per tutte.


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